Iniziano le operazioni di recupero dei corpi dal peschereccio che si è inabissato il 18 aprile scorso, portando con sé circa 700 persone. A renderlo noto, la Marina Militare, che opera su indicazione della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Adagiati sul fondo, a circa 370 metri di profondità, i corpi sono nelle vicinanze del peschereccio e il loro recupero sarà affidato alla Marina Militare, in cooperazione con il cacciamine Gaeta, un’unità navale da ricerca costiera – la nave Leonardo – e un’unità di supporto – la nave Gorgona – oltre a un team del Gruppo Operativo Subacquei. Il Gos metterà a disposizione i propri veicoli a comando remoto, che sono costruiti per intervenire a quote profonde.