La prima cosa che ho pensato finendo di leggere “La traccia della sirena” di José Luis Correa (Del Vecchio Editore) è stata: “Ma quando parte il primo volo per Las Palmas?”.
Sì perché Correa mi ha fatto innamorare di quest’isola, dei suoi colori, dei suoi sapori (munitevi di carta e penna per segnare tutti i piatti tipici e tutti i ristoranti menzionati!!). E si fa presto anche a prendere in simpatia il detective Ricardo Blanco.
Che non ha nulla del macho, ma piace. Che non ha il “physique du rôle” ma affronta il pericolo con coraggio (o probabilmente incoscienza, come gli sottolinea più volte il suo adorato nonno). Che vuole essere duro, quando in realtà ha un cuore tenero (e dovrebbe decidere ad uscire con la sua segretaria una volta e per tutte!).
Un romanzo perfetto per l’estate, perfetto perché è piacevole, le pagine scorrono fluide e la narrazione incalza fino all’ultimo. Un giallo ben costruito anche se con cliché quali mafia, droga e prostituzione che potrebbero far storcere il naso agli amanti del genere. Ma lo humore nero di Correa merita davvero di essere scoperto, così come
Ma vale la pena farsi trascinare a Gran Canaria. Un viaggio davvero indimenticabile.