Nuove intercettazioni e nuovi retroscena nell’ambito dell’indagine sul calcioscommesse che ha travolto il Calcio Catania chiamata “I treni di gol”. Nei due nuovi estratti di conversazioni forniti dalla Questura catanese, emerge ancora di più il ruolo degli indagati Pietro Di Luzio, 51 anni, Fabrizio Milozzi, 46 anni, pregiudicato e Fernando Antonio Arbotti, detto Michele, 55 anni, procuratore sportivo e agente Fifa nelle operazioni di “manipolazione” degli incontri.
Nel registro degli indagati spunta intanto anche il nome di Christian Terlizzi, 36 anni, difensore del Trapani ed ex bandiera del Catania. Le informazioni di garanzia sono state notificate ieri a Riccardo Fiamozzi del Varese, Luca Pagliarulo del Trapani, Antonino Daì del Trapani, Matteo Bruscagin del Latina e Alessandro Bernardini del Livorno. Attualmente, però, sono in corso di notifica nuovi provvedimenti a carico di altri calciatori di B.
Non solo Catania. Nell’inchiesta della Dda finisce anche un incontro di calcio di “Lega Pro Girone C“. La partita è quella pareggiata dal Messina in casa contro l’Ischia del 18 aprile 2015 e finita 1-1.
Il patron Pietro Lo Monaco (ex Catania e Palermo), l’ad Alessandro Failla e il direttore sportivo Fabrizio Ferrigno, secondo quanto ricostruito, si sarebbero adoperati affinché la partita terminasse con il vantaggio temporaneo dell’Ischia nel primo tempo e il pareggio finale.
Si parla quindi di frode. Questo per via del consistente profitto ricavabile da tale tipologia di scommessa della quale si sarebbe occupato Gianluca Impellizzeri, agente di scommesse on line. Le varie agenzie quotavano infatti l’incontro con quel parziale/finale, poi realmente concretizzatosi, fino anche a 19 volte la posta.
Lo Monaco, Failla e Ferrigno sono indagati per il reato in concorso di frode in competizione sportiva aggravata dall’essere la stessa influente ai fini dello svolgimento di concorsi pronostici e scommesse regolarmente esercitata.