L’Ungheria ha annunciato di aver sospeso le regole di Dublino III, cioè non rispetterà più le norme sulle richieste di asilo nell’Unione europea. Lo ha deciso il governo nazionalista di destra di Viktor Orban senza consultare gli altri Stati membri. Secondo il regolamento europeo, le richieste d’asilo devono essere esaminate nel Paese che per primo ha fatto entrare il rifugiato all’interno dell’Unione e dunque per questo motivo l’Ungheria non riaccoglierà i migranti. All’Unione Europea che ha chiesto chiarimenti, da Budapest fanno sapere che il blocco è stato provocato da “motivi tecnici” non meglio specificati.
Il governo di Budapest ha sottolineato che la polizia ha già fermato nel 2015 oltre 60 mila profughi privi di documento e che l’Ungheria “deve proteggere i propri interessi”. Fino al 2012 il Paese aveva gestito un flusso annuale di soli 2 mila clandestini, passati a 43 mila l’anno scorso, cifra che probabilmente sarà raddoppiata. Gli arrivi sono soprattutto di cittadini afghani, siriani e pakistani, che entrano in Ungheria da Grecia, Bulgaria, Macedonia e Serbia per raggiungere l’Austria, la Germania e l’Europa del Nord.
Il Governo ungherese, la scorsa settimana, aveva annunciato la costruzione di un muro alto quattro metri e lungo 175 chilometri per bloccare la frontiera meridionale con la Serbia, adesso lo stop sulle domande di asilo. Lo scontro con Bruxelles sull’immigrazione è ormai aperto. Polemica soprattutto l’Austria che patisce più di altri le decisoni del paese confinante: “Chi vuole continuare ad avere un’Europa senza frontiere – ha detto il ministro dell’Interno di Vienna Johanna Mikl-Leitner – deve rispettare le regole di Schengen. E ciò implica la stretta osservanza del regolamento di Dublino”. Vienna, infatti, l’anno scorso ha ricevuto 28 mila richieste di asilo contro le 21 mila già pervenute nel 2015.
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