Ormai è un muro contro muro, tra Grecia e creditori internazionali: la discussione sul debito di Atene e sulle riforme economiche del governo Tsipras si è arenato, nonostante il nuovo piano presentato dal premier ellenico e ognuno resta ostinatamente sulle sue posizioni.
Anche il minivertice di giovedì notte, alla presenza di Jean-Claude Juncker, (Commissione Ue), Mario Draghi (Bce), Christine Lagarde (Fmi) e Jeroen Dijsselbloem. dopo la conclusione dell’Eurogruppo, si è concluso con un nulla di fatto, l’ennesimo. “Il governo greco è fermo sulle sue posizioni”, ha detto un funzionario greco all’1 di notte, dopo due ore di nuove discussioni.
Il confronto tra Tsipras e i presidenti delle istituzioni creditizie dovrebbero ricominciare alle 9 di giovedì, mentre alle 13 sempre a Bruxelles, è prevista una nuova riunione dei ministri delle Finanze dell’Eurozona.
Tra pessimismo e inconcludenza, si susseguono vertici e incontri. Quello di mercoledì sera è durato meno di un’ora. Il vertice dei ministri delle Finanze dell’eurozona “è stato sospeso e riprenderà giovedì alle 13“, aveva annunciato il vice presidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis.
L’incontro non era cominciato sotto i migliori auspici, dopo il duro attacco del premier greco Tsipras ai creditori internazionali, per le obiezioni alle riforme proposte dal governo greco per sbloccare i fondi di salvataggio.
Entrando nella sede della riunione, poi, il ministro tedesco delle Finanze, Wolgang Schaeuble, aveva manifestato il suo pessimismo sulla possibilità di raggiungere un accordo: “Lo stato dei preparativi non è tale da poter essere ottimisti sul fatto che oggi avremo un accordo”.