Cinque persone sono state arrestate dalla polizia di Treviso con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento ed allo sfruttamento della prostituzione di ragazze romene. Due indagati sono latitanti.
Le indagini sono iniziate lo scorso febbraio dalla denuncia di una vittima costretta con altre a prostituirsi lungo il Terraglio e la Pontebbana. La Squadra Mobile è così riuscita a raccogliere elementi a carico di due fratelli albanesi, di due loro cugini che, con la collaborazione di una ragazza romena e di due italiani, tenevano le fila di una organizzazione criminale in cui i compiti ed i ruoli erano specifici ed andavano dal reclutamento, alla gestione delle giovani.
Nel corso dell’operazione sono state effettuate anche 16 perquisizioni in abitazioni, appartamenti e alberghi in cui si prostituivano le ragazze.
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In ambito di prostituzione tra soggetti maggiorenni, mi domando il motivo per il quale a cadere vittime della tratta di persone a sfondo sessuale debbano essere sempre le donne straniere, mentre quelle italiane ne debbano essere quasi esenti, sia in Italia, sia all’estero ed il motivo per il quale i marciapiedi del sesso a pagamento si svuotano durante le vacanze natalizie e pasquali, per non dire di osservare le stesse professioniste con uno smartphone in mano ed anche un’autovettura a disposizione. La risposta a tutto questo è quella che la schiavitù del sesso a pagamento non è molto diffusa.