Nella bara in cui era stato sepolta la salma del vescovo svedese Peder Winstrup, seppellito trecentocinquant’anni fa, sono stati ritrovati i resti di un feto prematuro, di cinque o sei mesi.
La bara, ubicata nella cripta della cattedrale di Lund, nel sud della Svezia, era stata aperta da un team di scienziati che ha riesumato il cadavere per scannerizzarlo e raccogliere, così, informazioni sulla vita del vescovo. Il feto del bambino è stato trovato sotto ai piedi della salma, nascosto sul fondo della bara, ragion per cui i ricercatori hanno dedotto ci fosse un legame tra i due.
Adesso gli scienziati faranno un test del Dna di entrambi i corpi per verificare se i due abbiano qualche legame di sangue. Secondo Per Karsten, direttore del museo dell’università di Lund, il bambino potrebbe essere stato un figlio illegittimo e destinato, per questo, a essere seppellito fuori dal cimitero cristiano. Probabile che la madre, per far sì che ricevesse una sepoltura religiosa, lo abbia nascosto nella bara del vescovo.
Peder Winstrup era uno studioso, scienziato, collezionista e teologo, che fondò l’università di Lund e nel 1638 divenne vescovo della città svedese. Morì nel 1679, probabilmente a causa di una polmonite.
Il suo cadavere ha attratto diversi studiosi, in quanto si tratta di uno dei corpi meglio conservati del XVII secolo in Europa. Curioso il fatto che il suo corpo sia stato mummificato senza essere imbalsamato e senza che fossero rimossi gli organi interni.