Adriano Sofri ha deciso di rinunciare all’incarico nell’ambito degli Stati generali dell’esecuzione penale. Una decisione, quella di fare un passo indietro, presa, pare, per preservare gli stati generali dal peso deformante di improprie letture.
Il leader di Lotta Continua condannato a 22 anni di carcere, ora in libertà, quale mandante dell’omicidio del Commissario di Polizia Luigi Calabresi avvenuto a Milano nel 1972, era uno degli ‘esperti’ chiamati dal Ministro della Giustizia Andrea Orlando per riformare il sistema penitenziario italiano.
Per il sindacato di polizia penitenziaria Sappe “la presenza di Sofri tra gli ‘esperti’ un fatto assai grave e inaccettabile”. Sdegno anche da parte della famiglia del commissario ucciso. Mario Calabresi su Twitter ha scritto di non comprendere “la scelta di far sedere Sofri al tavolo della riforma”.
Sentire pareri diversi è sempre giusto ma non comprendo la scelta di far sedere #Sofri al tavolo della riforma. Spero che Orlando lo spieghi
— mario calabresi (@mariocalabresi) 23 Giugno 2015