Sparatoria al largo della Libia. Un migrante è morto e un altro è rimasto ferito. Le due vittime erano a bordo di un natante che si stava dirigendo verso l’Italia.
Il ferito è stato trasferito in elicottero a Lampedusa. Sulle dinamiche dell’accaduto si comincia a fare chiarezza. Un responsabile dalla Guardia costiera libica, contattato dall’Ansa, ha infatti negato che suoi uomini o militari della Marina abbiano sparato a un gommone di clandestini uccidendone uno.
In seguito è stato l’immigrato ferito da un proiettile al polpaccio sinistro, un trentaduenne del Gambia, a confermare questa tesi. Il gommone sarebbe stato avvicinato da un natante con miliziani a bordo che avrebbero chiesto denaro ai migranti.
Al loro diniego – ha raccontato alla polizia – i miliziani avrebbero esploso alcuni colpi d’arma da fuoco che hanno ucciso uno dei migranti e ferito il trentaduenne. Il barcone con circa 150 persone a bordo, stava facendo rotta verso l’Italia dopo essere salpato da un porto libico.
La versione del migrante ferito, però, presenterebbe una lacuna. Il corpo della vittima non si trova. Non è a bordo dei mezzi navali arrivati sul posto a prestare soccorso ma non si esclude possa essere caduto in acqua.
Per il momento però la procura di Agrigento ha aperto un fascicolo ipotizzando soltanto il reato di tentativo di omicidio perché manca il riscontro obiettivo sull’omicidio.
Il giallo potrà essere risolto dagli interrogatori degli altri migranti che erano a bordo del gommone e che dovrebbero arrivare domani nel porto di Pozzallo, nel Ragusano.
I miliziani sarebbero comparsi dopo poche miglia di viaggio. Dopo gli spari l’imbarcazione è stata e soccorsa da una nave della Marina militare che si è anche servita di un elicottero.
(Foto d’archivio)