È venuta a mancare oggi l’attrice Laura Antonelli. A dare l’allarme stamattina intorno alle 8.30 è stata la donna delle pulizie che l’ha trovata per terra in casa a Ladispoli, vicino Roma. Arrivati nell’abitazione gli operatori del 118 non hanno potuto fare altro che constatare il decesso.
Per il funerale bisognerà aspettare. In un foglietto con le sue ultime volontà, l’Antonelli avrebbe scritto di volere al suo fianco il fratello Claudio, l’attore Lino Banfi, l’ex attrice Claudia Koll e uno dei parroci di Ladispoli.
A rivelarlo è stato l’assessore ai servizi sociali del Comune di Ladispoli Roberto Ussia: “Credo che i funerali non si potranno tenere prima di giovedì-venerdì perché dobbiamo attendere l’arrivo del fratello Claudio che vive in Canada”.
“La tutela legale del Comune (era stata interdetta) decade nel momento della morte – ha continuato l’assessore – quindi sarà il fratello a stabilire tempi e modi per l’ultimo saluto”.
All’Ansa arriva il ricordo commosso dell’amico di sempre Lino Banfi: “Una grande fragilità e un’altrettanto grande bontà. La sua morte mi rattrista enormemente e mi fa restare con l’angoscia di non averla aiutata abbastanza. Un’attrice così bella e brava non doveva finire così”.
Molti spettatori ricordano Laura Antonelli come il personaggio succinto e ammiccante che Salvatore Samperi le aveva imposto per il personaggio della cameriera in “Malizia” (1973).
La vita dell’attrice, nata a Pola nel 1941, inizialmente insegnante di educazione fisica, è stata segnata dalla vicenda giudiziaria iniziata nel ’91, quando nella sua villa di Cerveteri furono trovate diverse dosi di cocaina.Un’odissea conclusa nove anni dopo con l’assoluzione della Antonelli, alla quale venne riconosciuto nel 2006 un risarcimento da parte dello Stato.
Pare che, infatti, depressa per le conseguenze di un intervento di chirurgia estetica che le aveva deturpato il bel volto, alle prese con la solitudine dopo la fine di alcune storie d’amore, Laura Antonelli aveva cercato rifugio nella cocaina. Arrestata per traffico di sostanze stupefacenti, fu condannata in primo grado dal tribunale di Civitavecchia a tre anni e sei mesi di reclusione; nel marzo 2000, nove anni dopo, l’assoluzione da parte della Corte d’Appello di Roma. Per la vicenda, ‘condita’ di particolari che la trasformarono in caso di interesse nazionale, l’attrice ha presentato anche ricorso alla corte europea di Strasburgo.
Nata a Pola nel 1941, Laura Antonelli ha girato il suo primo film nel 1969, “Le malizie di Venere”, diretto nel 1969 da Massimo Dallamano e bloccato dalla censura. L’anno dopo ha ottenuto il primo successo, a fianco di Lando Buzzanca, nel “Merlo maschio” di Pasquale Festa Campanile. Dopo il trionfo di “Malizia”, la bellezza prorompente, genuina e ‘antica’ della Antonelli ha attratto prima Giuseppe Patroni Griffi, che la volle per “La divina creatura” (1975), e poi Luchino Visconti che le affidò il ruolo della moglie di Giancarlo Giannini ne “L’innocente” (1976) tratto da un romanzo di Gabriele D’Annunzio.
Ma l’attrice ha avuto miglior fortuna nelle commedie: da “Sessomatto” di Dino Risi a “Mio Dio come sono caduta in basso” di Luigi Comencini in cui faceva la parodia delle eroine dannunziane. La Antonelli ha recitato poi a fianco di Jean Paul Belmondo in “Trappola per un lupo” di Claude Chabrol, con Mauro Bolognini in “Gran bollito”, con Ettore Scola in “Passione d’amore”. Negli ultimi anni ha scelto di vivere sempre piu’ appartata. Tra le sue ultime apparizioni, due ruoli da protagonista in tv: negli “Indifferenti” di Bolognini, tratto da Alberto Moravia, e in “Disperatamente Giulia” di Enrico Maria Salerno, trasmessi su Canale 5 nel 1988 e nel 1990.