L’incubo Isis non si placa. Lo Stato islamico, rivela Ondus (Osservatorio per i diritti umani), ha piazzato mine e ordigni esplosivi nelle rovine romane di Palmira con tanto anche di raid aerei del regime nei pressi della città. “Non sappiamo perché abbiano minato le rovine, se per distruggerle o per impedire l’avanzata dei governativi”, ha detto l’Osservatorio.
Secondo l’Ong, inoltre, sarebbero in crescita i bombardamenti dei caccia di Damasco sulla città. Le vittime sarebbero numerose, e violenti combattimenti starebbero infuriando ad al-Baiarat al-Gharbia. Insomma, le forze siriane “stanno avanzando”. Ma l’orrore non finisce qui, perché a Mosul i jihadisti “hanno rapito 1.227 bambini e li hanno portati al campo di al-Salamiya per essere addestrati”.
A denunciare l’ennesimo atto disumano del Califfato è il portavoce del Kurdistan Democratic Party della città, Said Mimousini. Stando ad alcune testimonianze non ancora confermate, l’Isis avrebbe creato un campo attrezzato per addestrare minori sia al combattimento che agli attacchi suicidi. Aggiornamenti preoccupanti dal fronte Mediorientale che fanno il paio con le recenti esecuzioni diffuse dall’Isis su alcuni canali Youtube.
Sembra che Jihadi John, il boia più celebre dell’Isis, si sia rifugiato in Libia dopo che la sua identità è stata rivelata. Secondo i tabloid inglesi Sunday Express e Daily Mail, il killer è stato identificato nei mesi scorsi in Mohammed Emwazi, un londinese di 26 anni. J.J è poi di fatto scomparso, lasciando pensare che sarebbe stato ucciso.
Una fonte della Joint Terrorism Taskforce statunitense ha rivelato al Sunday Express: “Pensiamo si tratti di una mossa tattica dell’Isis per tenere Emwazi lontano dai riflettori. Abbiamo intercettato comunicazioni secondo le quali Emwazi è stato in Libia e ci è rimasto per diversi giorni”.