Il governo greco prova a mediare sulle richieste dei creditori internazionali per uscire dal vicolo cieco che blocca l’accordo sul debito di Atene. In mattinata il premer Alexis Tsipras ha anticipato alcuni punti principali del piano che la Grecia presenterà oggi all’Eurosummit, appuntamento decisivo in ottica “Grexit”.
Il primo ministro ellenico incontrerà in prima persona il governatore della Bce, Mario Draghi, il presidente dell’Fmi, Christine Lagarde, il numero uno dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem – informa l’ufficio di Tsipras – e il leader della Commissione europea, Jean-Claude Junker. A convocare la riunione è stato il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk.
Tsipras sarebbe d’accordo con l’obiettivo richiesto dai creditori di raggiungere un avanzo primario dell’1% del Pil, riferisce una fonte vicino al governo di Atene citata da Bloomberg. Atene sembra voler insisterebbe per tre aliquote Iva (i creditori ne chiedono 2) e propone di portare più prodotti alla fascia del 23%.
Atene, inoltre, sarebbe pronta ad adottare misure fiscali permanenti pari al 2% del pil, mentre i creditori chiederebbero misure per il 2,5%. Lo 0,5% mancante verrebbe coperto da altri provvedimenti amministrativi. Le decisioni sono sul tavolo del Cdm ad Atene.
Tra le altre misure che la Grecia starebbe prendendo in considerazione e che intenderebbe presentare all’Eurosummit di lunedì, ci sarebbero lo stop ai prepensionamenti a partire dal primo gennaio 2016, l‘aumento della tassa di solidarietà per le persone che guadagnano più di 30.000 euro l’anno e per le società che hanno utili superiori ai 500.000 euro.
Si riflette anche sul possibile taglio automatico della spesa se si sfora la clausola della soglia del deficit zero e ulteriori misure fiscali se l’accordo con i creditori includerà un taglio del debito di Atene.