Salario accessorio, la scure del Mef su Roma | Buco da 350 milioni? Marino non molla

di Redazione

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Salario accessorio, la scure del Mef su Roma | Buco da 350 milioni? Marino non molla

| venerdì 19 Giugno 2015 - 09:45

La giunta Marino di nuovo nella bufera. Dopo gli “avvertimenti” al sindaco di Roma del presidente del Consiglio  Matteo Renzi, passato dall’ormai celebre “stai sereno” al meno rassicurante “non stia tranquillo” adesso per il ministero dell’Economia è illegittimo il salario accessorio versato durante l’amministrazione Alemanno ai dipendenti.  I magistrati contabili potrebbero così chiedere al Campidoglio di “rientrare” la cifra erogata pari a circa 350 milioni di euro. Neanche stavolta il sindaco sembra mollare la presa: “Resto fino al 2023”.

“Sono tranquillo, quelle del Mef sono carte che conosco molto bene. Io, come capo dell’ amministrazione, sono l’ unico sindaco d’ Italia che ha firmato unilateralmente il contratto che agganciava i salari accessori al merito. L’ otto luglio del 2008 gli ispettori del Mef fecero una relazione che venne tenuta nel cassetto dalla giunta Alemanno e che non venne mai discussa”. Così al Messaggero il sindaco di Roma. “Se c’è una città che ha fatto un percorso virtuoso – rivendica il primo cittadino della Capitale – questa è Roma”.

“Sarebbe un mondo all’incontrario quello in cui l’unico sindaco che ha avuto il coraggio di farsi occupare il Campidoglio da ventimila persone pur di bloccare i privilegi, valorizzando il merito, adesso venga penalizzato. Ho fatto un lavoro chirurgico – aggiunge -, mi risulta che altre città che si trovavano in situazioni analoghe e che non hanno preso provvedimenti si sono viste abolire le sanzioni per legge”.

Adesso, spiega, “con il ministro Padoan nelle scorse settimane abbiamo fatto un grande lavoro. Ora con la Ragioneria dello Stato troveremo soluzioni affinchè il lavoro che Roma ha messo in atto valga per tutto il Paese”. “Non penso che Sel esca dalla maggioranza”, afferma infine Marino che sull’ipotesi che stia contrattando posti nel governo in cambio delle dimissioni, replica: “Sono molto arrabbiato per queste insinuazioni. Io non voglio niente da nessuno, non sono un politicante e ho una professione: resto fino al 2023”.

Sindacati pronti anche ad “un altro sciopero generale dei dipendenti capitolini”, un 6 giugno bis, per salvaguardare i salari dei lavoratori comunali. Dopo l’ultimo stop del Mef sul salario accessorio, è quando annunciano Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl di Roma. E qualora fosse necessaria la protesta, spiegano i sindacalisti, “sarà anche contro il Mef che crediamo stia davvero travalicando i compiti a lui assegnati”.

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