Stavolta si fa sul serio: la proposta per legalizzare l’uso della marijuana in Italia ha ricevuto l’appoggio di più di duecento parlamentari, e sarà depositata la prossima settimana in Parlamento, ma Forza Italia e Ap annunciano battaglia in Aula.
Si era già arrivati vicini a questa meta in passato, ma stavolta la legge è sostenuta trasversalmente da democratici, vendoliani e grillini. I duecento parlamentari vorrebbero calendarizzare addirittura prima della pausa estiva.
Palazzo Chigi non si sbilancia verso la legge, ma dal PD è già sostenuta e lo stesso vale per i grillini, che ieri hanno dichiarato di “essere sulla strada giusta”.
Con la nuova proposta, la cannabis potrà essere acquistata al dettaglio, negli appositi coffee-shop, si potrà coltivare l’erba in casa, oppure – seguendo il modello spagnolo – si potrà aprire un cannabis social club. L’intergruppo parlamentare del senatore Benedetto Della Vedova ha discusso due sere fa l’ultima bozza.
Due vie per potere consumare cannabis: l’autoproduzione per autoconsumo, con un tetto massimo di cinque piantine personali, o il minicircolo per fumatori, che potrà includere al massimo cinquanta associati e duecentocinquanta piante di erba. Non potrà aprire un “cannabis social club” chi è già stato fermato per traffico di stupefacenti. Resta il reato di spaccio per il fumatore “casalingo” o gli affiliati al circolo che saranno beccati a vendere il prodotto.
C’è poi il caso dei coffee shop, vera innovazione in Italia. Erba e hashish saranno commercializzati per la prima volta, con campi coltivati a marijuana – autorizzati dall’agenzia delle dogane e dei monopoli – e licenze da dare ai negozi. Acquisto vietato ai minori: resta il fatto che nessuno potrà tenere cannabis se si superano i cinque grammi lordi, che diventano quindici se la marijuana viene trovata a casa.
Si oppone il Nuovo Centrodestra di Alfano e Forza Italia attacca, con Gasparri e Giovanardi: “Il governo dica chiaramente se vuole liberalizzare la droga. Non si può ignorare che un esponente dell’esecutivo, quale l’onorevole Della Vedova, sia il promotore dell’aberrante proposta di legge che prevede tra l’altro depenalizzazione e legalizzazione dell’uso della cannabis e addirittura la vendita in appositi coffee shop. La posizione di Della Vedova e di una serie di parlamentari, secondo cui solo in questo modo si combattono consumo e narcomafie, è ridicola e smentita da autorevoli magistrati. Non meraviglia – insistono i due parlamentari – che Della Vedova e compagnia abbiano come mentore Saviano. Gli consigliamo ben altre letture e approfondimenti. Rileggano quanto disse anni fa Borsellino – e oggi sostiene il procuratore antimafia Gratteri – per il quale non solo uno stato democratico non può permettersi il lusso di liberalizzare qualcosa che uccide, ma soprattutto la vendita al pubblico non risolverebbe affatto il problema del mercato nero, avendo lo stato costi di produzione e diffusione più alti. Ci aspettiamo da Renzi e non solo una chiara presa di posizione. Non si può giocare in questo modo con la vita. In Parlamento daremo battaglia”.