“Ho sentito e chiarito con i miei superiori l’equivoco. Sono disposto a rispondere a chi altri volesse chiarimenti”. Il cardinale Giuseppe Versaldi, prefetto dell’Educazione Cattolica, fornisce la sua versione, dopo la pubblicazione sulla Stampa di un‘intercettazione nell’ambito dell’inchiesta sul crac alla Casa di cura Divina Provvidenza.
“I fatti parlano da sé -spiega Versaldi- e basta consultare l’accordo per come è avvenuto. Il tutto è stato chiarito collocando la frase nel contesto: una frase detta non certo per mentire al Papa, ma perché non era il caso di parlare di una ipotesi specifica in quel momento”.
Secondo quanto riportato da “La Stampa”, nell’intercettazione si sentirebbe il cardinale suggerire di tacere al Papa che una somma di 30 milioni dell’ospedale Bambino Gesù proveniente da fondi pubblici italiani sarebbe stata utilizzata per l’acquisizione dell’Idi. L’intercettazione riguarda una conversazione telefonica (il testo dell’intercettazione) con il manager Giuseppe Profiti.
Nella conversazione del 26 febbraio 2014, secondo gli inquirenti, si parla del tema da affrontare al cospetto di Papa Francesco che è la destinazione di un fondo di 30 milioni di euro (oltre ad altri 50) in favore dell’Idi, (Istituto dermopatico dell’Immacolata), anziché dell’Ospedale Bambino Gesù, del cui Consiglio di amministrazione Profiti era all’epoca presidente.
I 30 milioni sarebbero stati assegnati al Bambino Gesù dalla legge di stabilità ma verrebbero utilizzati, sempre secondo gli inquirenti, nelle intenzioni di Versaldi e Profiti per un’altra struttura sanitaria, cioè appunto l’Idi, peraltro in Amministrazione Straordinaria e al centro essa stessa di un’altra indagine giudiziaria. Lo scopo sarebbe stato quello di far riacquisire l’Idi, prima di proprietà della provincia italiana dei Figli dell’Immacolata, alla Congregazione religiosa generale, utilizzando per questo fondi provenienti dallo Stato italiano.
Nell’inchiesta della procura di Trani, che finora ha portato a dieci misure cautelari tra cui la richiesta di arresto per il senatore Ncd, Antonio Azzollini, il cardinale Versaldi non sarebbe comunque indagato. Per la procura di Trani tali risultanze dell’inchiesta sono rilevanti per comprendere il modus operandi utilizzato nel caso dell’Idi che troverebbe un parallelo anche per quanto accertato a proposito della bancarotta delle case di cura pugliesi della Divina Provvidenza, anche qui con Profiti nel presunto ruolo di trait d’union.