Maurizio Ferraris: “Dove sei? Ontologia del telefonino”

di Redazione

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Maurizio Ferraris: “Dove sei? Ontologia del telefonino”

| mercoledì 17 Giugno 2015 - 10:38

Maurizio Ferraris: “Dove sei? Ontologia del telefonino” – La scheda del libro

Immaginiamo che una persona ci chiami al telefono fisso e ci chieda: “Dove sei?” La risposta sarebbe stupita e scontata: “Dove vuoi che sia? Sono lì, dove mi chiami”.

Con il telefonino è tutta un’altra storia: si incomincia proprio chiedendo: “Dove sei”, visto che l’interlocutore può essere dappertutto. Ormai non ci si fa troppo caso, tanto si è ciechi rispetto al mondo in cui si vive. A questo punto, chiedersi che tipo di oggetto è il telefonino (“ontologia” vuol dire questo), diventa interessante.

Dunque: che cos’è un telefonino, a cosa serve? Frugatevi nelle tasche o guardate nella borsa, vicino al telefonino, aprite il portafogli. Troverete biglietti del tram, scontrini del supermercato, banconote, documenti e carte di credito. Ecco un’altra cosa cui spesso non si bada: la realtà sociale è fatta di iscrizioni, da cui dipendono obblighi, diritti, sanzioni, matrimoni e divorzi, premi Nobel e anni di galera. Più o meno, tutta la felicità e l’infelicità della nostra vita.

Facile profezia: tutte queste carte finiranno per centralizzarsi nel telefonino, che le assorbirà tutte. Incredibile ma vero: nel telefonino ci sono più cose di quanto ne sognino le nostre filosofie.

 

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