Le cosche della ‘ndrangheta in affari coi ribelli colombiani delle Farc per inondare di droga l’Europa. La guardia di finanza di Catanzaro ha arrestato 34 persone, ritenute affiliate alla ‘ndrangheta e responsabili di un traffico internazionale di droga dalla Colombia. Gli arresti sono stati eseguiti anche in Spagna, nell’operazione Santa Fe, che ha coinvolto la Guardia civil spagnola e la Dea americana.
Durante le indagini, sono state sequestrate quattro tonnellate di cocaina. La droga viaggiava dalla Colombia su barche a vela dirette in Spagna. Nella notte tra il 25 e 26 agosto 2014 unità navali spagnole con il supporto aereo portoghese avevano abbordato una barca con 856 kg di cocaina. Altri 725 kg erano su un veliero abbordato al largo delle Canarie all’inizio dell’anno.
Nel traffico di cocaina con l’Italia sarebbe coinvolto anche un esponente delle Forze armate rivoluzionare della Colombia, che riforniva il mercato europeo di cocaina. L’inchiesta che porta la firma del procuratore Federico Cafiero de Raho ed è stata coordinata dal procuratore aggiunto Nicola Gratteri, ha consentito di individuare i collegamenti tra le Farc e le famiglie ndranghetiste Alvaro e Pesce della Piana di Gioia Tauro e Coluccio-Aquino della Locride.
I tentacoli dell’organizzazione di trafficanti di droga aveva raggiunto Brasile, Argentina, Repubblica Dominicana, Colombia, Spagna e Montenegro. Secondo le indagini delle Fiamme Gialle l’organizzazione aveva tra i principali promotori Francesco Di Marte, Antonio Femia, Nicodemo Fudia e i fratelli Vincenzo e Giuseppe Alvaro. Sono ritenuti punti di riferimento e capisaldi storici del narcotraffico internazionale nella Piana di Gioia Tauro, nella Locride e nel versante Tirrenico Aspromontano. In particolare i finanzieri ritengono in particolare che i fratelli Alvaro erano in grado di effettuare il recupero dello stupefacente occultato all’interno dei container.
