Il dibattito sulla riforma della scuola infiamma il mondo politico. Matteo Renzi ha lanciato la provocazione, facendo intendere che potrebbero saltare le assunzioni e si è lamentato per l’eccessiva produzione di emendamenti. “Con tremila emendamenti in commissione i 100mila insegnanti non si assumono entro l’anno, sta nei fatti“, ha detto Matteo Renzi a Porta a porta. “Se ci sono gli emendamenti, se sono tutti contrari, sembra che sia io l’unico che vuole assumerli. Ma se tutto il mondo della scuola è in rivolta bisognerà discutere, e le assunzioni si faranno per l’anno prossimo”.
Su Facebook il premieri ha aggiunto che “o il provvedimento è una sciagura, come dice chi protesta”, oppure “come pensiamo noi, può essere migliorato”, ma resta comunque “la prima riforma che, dopo decenni, mette soldi sulla scuola e dà continuità educativa. Discutiamo, facciamo modifiche, ma poi votiamo. Altrimenti saltano gli investimenti“.
Sulla stessa linea Giorgio Tonini vice presidente del gruppo del Pd al Senato: “Non perdo la speranza che ci siano ancora i margini per un confronto costruttivo. È evidente che 3000 emendamenti sono troppi e impediscono un rapido iter della riforma. Ma se gli emendamenti sulla scuola fossero ridotti e ci concentrassimo tutti sui punti dirimenti del testo forse potremmo ancora riuscire ad approvare una riforma importante per il nostro paese”.
Il senatore del Pd Andrea Marcucci presidente della commissione Istruzione, ha aggiunto: “Quando il ddl sulla scuola fu presentato alla Camera, il premier Renzi parlò di sfida al Parlamento, per fare presto e bene. Ora che anche le assunzioni sono a rischio per il 2015, vedremo se nelle prossime ore si ridurranno gli emendamenti, compresi quelli della minoranza Pd. Il tempo stringe, minoranza Pd e opposizioni possono fare un gesto di buona volontà e consentire approvazione ddl. Domani la commissione Istruzione resta convocata alle 8,30”.
Per Susanna Camusso, il rischio di non assumere i precari della scuola annunciato da Renzi,”è una pura operazione di vendetta: siccome non gli abbiamo dato ragione dice che non si assume”. Il ministro del lavoro Poletti ha subito replicato: “le assunzioni sono dentro un disegno organizzato della scuola”.
Da Vespa il presidente del Consiglio ha parlato anche delle primarie per la scelta dei candidati alle elezioni amministrative: “Per me è importante che quanto si tratta di scegliere i candidati per la guida del Paese siano i cittadini a scegliere, ma in alcune città e regioni le primarie non hanno funzionato“.
E sul suo futuro dice: “Il prossimo congresso del Pd è nel 2017, vado a casa quando perdo le elezioni al governo o il congresso. Non ho neanche preso la residenza qui, piego due camicie e vado via. Ma sono stato tanto ad ascoltare, se parlo sempre delle cose delle correnti del Pd vengo a noia non a me stesso ma agli italiani”.
Sulle polemiche coi partner internazionali sui migranti: “Ci sono le condizioni perchè l’Italia si faccia sentire in Europa: 24mila sono i baci di Celentano, se 30-40mila migranti vengono redistribuiti andiamo verso una gestione più saggia del problema. E gli altri si riportano indietro con accordi di riammissione seri”, conclude il premier.