Il premier Renzi aggiusta il tiro e punta il mirino su Roma. Tutto parte dall’intervista a La Stampa rilasciata dal presidente del Consiglio all’indomani del risultato deludente dei ballottaggi. Dalle colonne del quotidiano torinese ha lanciato un messaggio chiaro al sindaco di Roma: “Tra un anno si vota nelle grandi città. Torino, Milano, Bologna, Napoli, forse Roma”. Roma? Gli ha domandato il giornalista: “Se torna Renzi 1, fossi in Marino non starei tranquillo”, ha ribattuto lui.
Dal canto suo Marino aveva glissato dicendo di pensare soltanto “al futuro della città” e Matteo Orfini aveva tentato di correggere il tiro: “L’appoggio al sindaco è ancora forte e deciso” riducendo la dichiarazione di Renzi a “uno stimolo a fare di più nell’amministrazione della città”. Poi è arrivata però la seconda bordata del premier ospite a Porta a Porta: “Da qualche giorno stiamo costantemente discutendo del futuro dell’amministrazione di Roma. Perché è venuta fuori un’indagine che riguarda non solo questa amministrazione, in quanto Ignazio Marino è una persona perbene riconosciuta da tutti. Ma la vicenda in sé fa oggettivamente fa schifo”.
Insomma, sbuffa il premier, “se sanno governare governino e vadano avanti, se non sono capaci vadano a casa“. Anche se “non ci sono gli estremi per un commissariamento”, esistono tante altre ragioni che possono condurre allo scioglimento”.
Non è un bel momento per il governo Renzi e il primo ad ammetterlo è proprio il premier che ha parlato di “momento più difficile e affascinante” della legislatura che “fa venire i brividi”
Per affrontare le sfide che attendono il Pd Renzi ha proposto infine come capogruppo dei Dem a Montecitorio Ettore Rosato. “Ettore Rosato è il candidato naturale alla guida del gruppo – ha spiegato Renzi -. Ci vuole una leadership autorevole. È un. a proposta di cui mi assumo la responsabilità, se ci sono proposte alternative fate pure”. “Ci vuole una leadership autorevole del gruppo – ha detto infine Renzi – In questi due anni il lavoro svolto da Rosato lo rende il candidato naturale. Ettore ha caratteristiche di tenacia, determinazione necessarie per guidare il Gruppo più numeroso della storia della Repubblica e che dovrà gestire riforme ambiziose”.