Basta mediazioni, stop alle primarie. Renzi fa il “mea culpa” dopo la frenata ai ballottaggi e ammette chiaro e tondo: “Queste elezioni dicono che col Renzi 2 non si vince, devo tornare il Renzi 1. E basta primarie nel Pd”. In un’intervista con la Stampa, il premier fa il punto dopo il passo falso alle elezioni: “Non ho scelto io i candidati: fosse per me la stagione delle primarie sarebbe finita”. E promette anche “riforme più vicine, dovrò aumentare i giri, non diminuirli”. E anche sul Pd annuncia: “Queste elezioni dicono con chiarezza che con il Renzi 2 non si vince. Devo tornare a fare il Renzi 1. Infischiarmene dei D’Attorre e dei Fassina e riprendere in mano il partito”.
Insomma, secondo Renzi, la sconfitta sarebbe arrivata per aver cercato di “sistemare” troppe situazioni, per non essere stato diretto nelle scelte come è solito fare. Dopo aver definito i ballottaggi “un insuccesso”, il premier la butta sull’orgoglio: “So che c’è gente che vorrebbe spianarmi e vorrebbe approfittare di queste Amministrative per farlo, ma mi dispiace per loro, vinceremo anche questa battaglia”, ha dichiarato.
Ma il presidente del Consiglio ha anche altri problemi, il primo è la riforma della scuola che rischia una bocciatura in Commissione che renderebbe impossibile mettere la fiducia in Aula e fare in fretta. Poi c’è l’Italicum, che vorrebbe cambiare anche se perfino una parte del Pd è contraria a questa soluzione.
Nonostante tutto però Renzi è fiducioso. In primis che “Forza Italia non tirerà la corda a meno che non voglia finire sotto Salvini” e che anche la minoranza Dem “deve stare molto cauta, perché a questo giro non possono sottovalutare il risultato di queste elezioni: loro hanno perso”, con il non tanto velato riferimento alla battuta d’arresto di Felice Casson a Venezia e di Mirello Crisafulli a Enna.