Violati i dati del “Consiglio di Stato” | Carabiniere e impiegata agli arresti domiciliari

di Redazione

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Violati i dati del “Consiglio di Stato” | Carabiniere e impiegata agli arresti domiciliari

| lunedì 15 Giugno 2015 - 18:47

Accedevano al sistema informatico del Consiglio di Stato e, in cambio di denaro, fornivano informazioni sulle sentenze ad alcuni avvocati. Per questo motivo un carabiniere e un’impiegata sono finiti agli arresti domiciliari con l’accusa di accesso abusivo al sistema informatico di Palazzo Spada, corruzione, rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio. L’ordinanza è stata eseguita dai carabinieri del comando provinciale di Roma. I 2 dipendenti pubblici sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di accesso abusivo a sistema informatico, corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio e falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici. Nel registro degli indagati sono finiti venti avvocati di varie città italiane, sei dei quali hanno l’obbligo di firma.

Il provvedimento scaturisce dalle denunce sporte dal Consiglio di Stato che aveva segnalato alcuni accessi abusivi al suo sistema informatico e che hanno consentito a Procura e Carabinieri di individuare due dipendenti pubblici, un militare dell’Arma e un’impiegata amministrativa, i quali si prestavano ad acquisire indebitamente informazioni e documenti presso il citato organismo giurisdizionale e, dietro compenso in denaro, li fornivano ad alcuni studi legali.

I due dipendenti pubblici che erano già stati allontanati dal Consiglio di Stato nei mesi scorsi, si trovano ora agli arresti domiciliari presso le rispettive abitazioni.

 

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