Non si sa ancora quale sarà l’evoluzone del caso Grecia. Dopo un susseguirsi di dichiarazioni da Atene su una possibile svolta positiva, il premier Zsipras ha affermato: “Se arriviamo ad un accordo sostenibile, anche alla luce di un compromesso difficile, noi ne sopporteremo il peso – scrive in una nota – perché il nostro obiettivo è uscire dalla crisi e dal memorandum di servitù. Ma se l’Europa vuole ancora divisioni e il proseguimento della servitù, noi rifiuteremo“.
Intanto il premier greco ha inviato a Bruxelles una delegazione con una nuova serie di proposte per i creditori. Lo ha detto un funzionario del governo greco a Bloomberg. L’obiettivo è ridurre le divergenze su pensioni, tasse e avanzo primario alle soglie dell’Eurogruppo di giovedì a Lussemburgo.
Il ministro Yanis Varoufakis si era mostrato ottimista: “Il confronto tra la Grecia e i creditori – le sue parole alla Bbc – non si concluderà con la nostra uscita dall’euro. Credo che nessun politico ragionevole voglia intraprendere quella strada” e “penso che Angela Merkel non abbia nemmeno iniziato a contemplare una uscita della Grecia”.
Anche il Fondo Monetario Internazionale, che ha abbandonato i negoziati, avrà un suo rappresentante a Bruxelles nell’incontro con la delegazione greca. Lo scrive il giornale tedesco Die Welt.
Su tutto aleggia ancora il fantasma Grexit: l’uscita della Grecia dall’euro avrebbe “conseguenze devastanti” e il premier greco Tsipras “ne è consapevole”. Lo ha detto il presidente della Commissione Ue, Jean Claude Juncker, a Lussemburgo, aggiungendo che nelle prossime “le trattative proseguiranno ad un più alto livello tecnico”. Dall’Expo interviene invece il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi: “L’uscita della Grecia dall’Eurozona – dice – sarebbe una catastrofe”.