Operazione antidroga ad Udine. La polizia ha arrestato sette persone per spaccio di marijuana e hashish. Oltre a 7 ordinanze cautelari sono state eseguite 27 perquisizioni a carico di numerosi indagati nelle province di Udine, Pordenone e Enna. L’indagine, condotta dalla Squadra Mobile coordinata dalla Procura e dalla Direzione distrettuale antimafia di Trieste, ha preso le mosse nel giugno 2013 dal contesto dell’omicidio di Mirco Sacher, il pensionato delle ferrovie trovato cadavere in un campo alla periferia di Udine.
Le due adolescenti responsabili della morte dell anziano consumavano occasionalmente marijuana, ceduta loro da alcuni soggetti di differenti etnie. Di qui si è risaliti alla rete di pusher. La Dda di Trieste ipotizza a carico degli indagati la costituzione e partecipazione di un associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di stupefacenti.
Gli arrestati sono tre giovani afgani, Hussain Alì Jaffari detto ‘Qaq’ di 25 anni, Naiaz Sherin Khan (24) e Karim Ghorayshy (26), un curdo iracheno, Hasan Hasan (26), un ghanese, Daniel Osei (22), un marocchino, Otman Baghrar detto ‘Zibi Marrakesh’ (21) e un italiano, Alex Baita (20). A Ghorayshy e a Baghrar sono stati concessi i domiciliari.
A tutti la Procura della Direzione distrettuale Antimafia di Trieste contesta la costituzione e la partecipazione a un’associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di stupefacenti L’operazione, denominata ‘Levriero 2013’, è stata condotta con numerosi servizi di osservazione e pedinamento nei confronti di indagati e assuntori e ha consentito di documentare 25 episodi di spaccio nel periodo giugno-ottobre 2013.
Nel corso delle indagini della Squadra Mobile di Udine sono stati arrestati in flagranza di reato 6 soggetti e 16 persone sono state denunciate in stato di libertà; complessivamente sono stati sequestrati circa 4 chili di marijuana. Lo spaccio, in città, avveniva prevalentemente nella zona di Borgo Stazione, a Udine. Ma le indagini si sono estese anche a Lignano Sabbiadoro, nell’estate 2013, dove i componenti del sodalizio criminale si trasferivano per smerciare marijuana ai giovani frequentatori delle discoteche del litorale udinese.
Alla ripresa delle lezioni la droga veniva spacciata anche nella zona di alcuni istituti scolastici.