Si è dovuto attendere più di un anno prima di scoprire che altre 200 donne delle minoranze degli Shabak e dei Turcomanni sciiti sono state rapite e violentate senza pietà dai jihadisti dell’Isis in Iraq.
Senza la denuncia di un deputato iracheno della comunità Shabak, Hanin al Kadu, nulla si sarebbe saputo. I sequestri, infatti, sono avvenuti a Telafar, nella provincia di Ninive senza che le famiglie denunciassero nulla “per motivi tribali e sociali”.
Una triste storia di violenza e abbandono, l’ennesima scritta dalla follia jihadista dell’Isis. Un altro segnale delle enormi criticità che affliggono un Medio Oriente sempre più in balia del fondamentalismo religioso.