Il gup di Milano, Giuseppe Vanore, ha condannato i fratelli Enrico e Giovanni Bellavista rispettivamente a 4 anni e a 3 anni e 6 mesi di reclusione per un’estorsione ai danni di Lapo Elkann. È stato condannato a 2 anni e 8 mesi di anche il padre, Renato. Disposta anche una provvisionale da 50 mila euro a Elkann, parte civile.
Al centro del presunto ricatto ai danni del nipote di Gianni Agnelli ci sarebbe un presunto video “compromettente”. Immagini che mostrerebbero un pomeriggio trascorso da Elkann con i fratelli Bellavista nell’aprile del 2014. Giovanni Bellavista era accusato di estorsione per 30mila euro e di tentata estorsione per 90mila euro. Il fratello di Bellavista, il cameriere Enrico, era finito in carcere a dicembre.
Lo stesso Elkann, in un verbale, raccontò di aver incontrato Enrico Bellavista “in occasione di una serata in Milano. Avevo bevuto molti bicchieri di superalcolici e, non completamente cosciente, accettai il suo invito ed entrai nella sua auto”. Finì nell’appartamento del giovane, dove c’era anche il fratello, e l’uomo “distese sul tavolo linee di sostanza di colore bianco, facendomi intendere fosse cocaina”.
Verso la fine di giugno, poi, il cameriere, in concorso con il fratello, che con uno smartphone aveva girato il video, avrebbe minacciato Lapo di diffondere le immagini “via internet o tramite organi di stampa”. E il 19 luglio scorso Elkann, attraverso il suo “stretto collaboratore Nelson Shawn Carlo”, avrebbe consegnato ai fratelli 30mila euro, con tanto di “scrittura privata” e prendendo in cambio il telefono con le immagini. Da qui ora l’accusa di estorsione anche per Giovanni Bellavista.