Il gup di Catania ha condannato 4 persone a 20 anni di reclusione perché ritenute capi e promotori di un’associazione finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti, arrestate nel gennaio del 2014, nell’ambito dell’operazione “Leo 121”. Si tratta di Angelo Alessi, Cosimo Massimo Ponzo, Danilo Alessandro Viola e Daniel Salvatore Leonardi.
Il giudice ha riconosciuto sussistente nei confronti degli imputati l’aggravante mafiosa riferibile al clan Nizza. Condivise pienamente, dunque, le argomentazioni della Procura etnea che, in sede di requisitoria, aveva sostenuto la sussistenza dello stretto collegamento tra l’associazione capeggiata dagli imputati con il clan Nizza, che aveva il controllo della piazza di spaccio.
Il gup ha ritenuto integrata l’aggravante nonostante la Cassazione, su ricorso proposto dai difensori degli imputati, avesse annullato, sotto tale profilo, le ordinanze emesse dal Tribunale del Riesame di Catania, confermandole per il resto.
Sono stati condannati con pene che variano dai 18 anni e 8 mesi ai 2 anni e 8 mesi, invece, gli altri imputati che senza l’aggravante di mafia, rispondevano di partecipazione all’associazione finalizzata all’attività di spaccio, detenzione e vendita di sostanze stupefacenti, cocaina e marijuana: Gaetano Bellia (18 anni 8 mesi), Bruno Grillo (16 anni), Salvatore Calogero (15 anni e 4 mesi), Giovanni Di Mauro, Andrea Musumeci e Concetto Varoncelli (13 anni e 4 mesi), Gaetano Guarnera e Roberto Spampinato (13 anni e 4 mesi), Vito Leonardi (ll anni e 4 mesi), Gianluca Bella e Marino Marco (10 anni), Giovanni Cavallaro e Mirko Scardaci (10 anni). Sono stati inoltre condannati Vincenzo Tomaselli (9 anni e 4 mesi), Antonino Ponzo e Nunzio Parisi (8 anni ed 8 mesi), Agatino Anastasi, Alfio e Massimiliano Bonaccorsi, Alfio Lo Faro e Sebastiano Gabriele Vecchietti (8 anni), Clari Nunzio Clari (2 anni e 8 mesi).
In totale, le condanne emesse ammontano ad oltre 300 anni di reclusione.