Due ore di vertice a tre, con il premier greco Alexis Tsipras, la Cancelliera tedesca Angela Merkel e il Presidente francese François Hollande a Bruxelles, senza esito. L’incontro si è svolto mercoledì sera, a margine del vertice con i Paesi Latino Americani, al termine di una giornata che ha visto l’ennesima bocciatura di Atene dalle autorità europee e il taglio del rating della Grecia da parte di Standad and Poor’s.
Al termine dell’incontro, Merkel e Hollande non hanno rilasciato dichiarazioni. Tsipras ha invece insistito sulla necessità di trovare una soluzione che permetta la crescita. “La leadership europea si rende conto che dobbiamo trovare una soluzione sostenibile per permettere alla Grecia di tornare a crescere nella coesione e nella sicurezza sociale ma anche con un debito sostenibile” ha detto il Primo ministro greco.
Al suo arrivo nella capitale belga, la Merkel aveva sostenuto la volontà di mantenere Atene nell’Eurozona e di aiutare la Grecia, chiedendo al governo ellenico di attuare anche soltanto una delle riforme chieste dai creditori.
Standard & Poor’s ha tagliato il rating della Grecia a `CCC´ da `CCC+´. Atene “sembra dare la priorità ad altre spese rispetto agli obblighi sul debito”, scrive S&P. “Dal nostro punto di vista senza un’inversione del pil nominale e una profonda riforma del settore pubblico, il debito della Grecia è insostenibile”, afferma ancora, sottolineando che il ritiro dei depositi dalle banche greche aumenta la possibilità che il governo imponga dei controlli di capitale. “L’incertezza sui rapporti della Grecia con i suoi creditori e la stabilità politica stanno pesando sull’economia”. L’outlook è negativo, “dato il rischio di un ulteriore peggioramento della liquidità”.
E il team di negoziatori del Fmi con la Grecia ha lasciato Bruxelles, dove si sono svolte le trattative a causa della mancanza di progressi. “Siamo ancora ben lontani” da un’intesa con la Grecia con cui “non c’è stato alcun avvicinamento” sulle questioni controverse dei negoziati, ha detto il portavoce del Fondo monetario internazionale, Gerry Rice.
“Ci sono ancora ampie differenze in molti settori chiave”, ha aggiunto Rice, citando fra l’altro le pensioni. Il Fmi “non lascia mai il tavolo, ma la palla è ora nel campo della Grecia”, ha detto Gerry Rice. “In questo momento le discussioni tecniche si sono fermate – ha avvertito Rice – e la nostra squadra è rientrata a Washington da Bruxelles”.
Per il Fondo monetario internazionale, il sistema pensionistico greco è “insostenibile. Lo ha detto Gerry Rice, direttore comunicazione del Fondo, spiegando che nelle trattative tra Grecia e creditori ci sono ancora “alcuni ostacoli notevoli sul piano delle riforme delle pensioni, delle tasse e dei finanziamenti”. Rice ha voluto fornire alcuni dati per capire i tre ostacoli: pensioni e salari, ha detto, rappresentano l’80% di tutte le spese primarie della Grecia.
“Non è dunque possibile per la Grecia raggiungere i suoi target fiscali di medio termine senza riforme, specialmente delle pensioni. Il sistema pensionistico greco è insostenibile”, ha spiegato il portavoce dell’Fmi aggiungendo che “i fondi pensione greci ricevono trasferimenti dal bilancio di circa il 10% del Pil annuale contro una media nel resto dell’Eurozona del 2,5% del Pil”. Inoltre, “la pensione standard in Grecia è quasi allo stesso livello di quella in Germania” ma nella nazione ellenica “le persone vanno in pensione in media sei anni prima che in Germania e il Pil procapite della Grecia è pari a meno della metà di quello tedesco”. Rice ha tenuto a precisare che l’Fmi ritiene importante l’equita’ sociale, motivo per cui nelle trattative in corso con Atene “le pensioni di base, quelle più basse ricevute dai più vulnerabili, sono protette”.
L’incontro tra il premier greco, Alexis Tsipras, e il presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker, è stato “un ultimo tentatico” per raggiungere un accordo. Lo hanno detto fonti europee al termine del bilaterale di oggi a Bruxelles, il secondo in due giorni. Alla domanda sulle preoccupazioni sollevate dalla partenza da Bruxelles dei tacnici del Fmi, un diplomatico Ue ha detto soltanto che “se il processo” dei negoziati “avesse funzionato correttamente il presidente Juncker non avrebbe incontrato oggi Tsipras per fare un ultimo tentativo”.