Un’organizzazione di spacciatori italiani e stranieri che operavano nel Lazio, Toscana e Campania è stata smantellata dai carabinieri. In manette i componenti di un’intera famiglia di origine albanese.
Oltre 60 militari del comando provinciale dei carabinieri di Viterbo e 30 dei comandi provinciali interessati, unità cinofile di Roma, Firenze e Sarno (Salerno) e un elicottero del Rac di Pratica di Mare sulla Provincia di Viterbo sono stati mobilitati per l’operazione eseguita tra Pescia Romana (Viterbo), Capalbio (Grosseto), Orbetello (Grosseto) e nelle provincie di Terni, Firenze, Roma, Cosenza e Napoli.
Gli arrestati sono otto, tra albanesi, romeni e italiani, ritenuti responsabili di estorsione, spaccio di sostanze stupefacenti e morte di una persona come conseguenza di altro reato.
Le misure cautelari concludono un’articolata indagine che ha consentito di sgominare un’intera banda dedita allo spaccio di cocaina e hashish nei comuni della costa Viterbese e dell’Argentario.
L’attività di indagine fu avviata nella primavera del 2014 a seguito del suicidio di un imprenditore edile indebitatosi fortemente per l’acquisto della droga.
Nel corso delle indagini è emerso che gli spacciatori, per eludere le indagini, occultavano lo stupefacente lungo la linea ferroviaria per poi recuperarlo all’occorrenza portandosi dietro i figli minori per non destare sospetti.