Ferirsi e guarire istantaneamente. Fino ad oggi è stato un sogno o il superpotere di Wolverine degli X-Men, da adesso è uno scenario meno fantascientifico, grazie ai ricercatori guidati da Sanford Markowitz, dello University Hospitals Case Medical Center di Cleveland.
Gli scienziati hanno provato nei topi una molecola capace di riparare i tessuti di colon, fegato e midollo osseo. Il lavoro, descritto sulla rivista Science, ha consentito di sviluppare un nuovo farmaco che – testualmente – “agisce come una vitamina per i tessuti delle cellule staminali, stimolandone la capacità di riparare i tessuti più velocemente. Guarisce i danni su più tessuti, il che ci dice che può essere usato per trattare più malattie”.
Qual è la speranza concreta? Sviluppare la molecola, denominata SW033291, anche per gli uomini. La chiave sta in una molecola prodotta dal corpo, la prostaglandina E2, o PGE2, note per aiutare la proliferazione di molti tipi di tessuti di staminali. I ricercatori hanno dimostrato che un gene presente negli uomini, il 15-PGDH, riduce la quantità di PGE2 nel corpo.
L’ipotesi è che, inibendo il gene, aumenti la produzione di prostaglandina nei tessuti: così facendo, gli scienziati hanno visto che la guarigione dei tessuti veniva velocizzata. In una banca dati di 230mila sostanze chimiche, hanno identificato SW032291, in grado di attivare il gene in provetta, nelle cellule e sugli animali.
Sinora, il farmaco ha fatto guarire dei topi che altrimenti sarebbero morti, e senza effetti collaterali. Adesso verrà studiato su animali di taglia più grande, e nel giro di 3 anni – dovesse rivelarsi sicuro ed efficace – potrebbe essere sperimentato sugli uomini.