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Delta del Po, Alpi di Ledro e Judicaria, Appennino | Nuove riserve inserite nel patrimonio Unesco

La zona del Delta del Po, il sito Alpi di Ledro e Judicaria e l’Appennino Tosco-Emiliano sono le tre riserve italiane incluse nel patrimonio dell’unesco che vanno ad aggiungersi alle 13 già riconosciute.

Per la prima volta nella sua storia, l‘Italia è recentemente riuscita a fare includere nella lista dei territori patrimonio dell’Unescotre nuove aeree geografiche, profondamente differenti per localizzazione e tipologia ambientale ma accomunate dalla presenza di patrimoni naturalistici inestimabili. Sono state selezionate e premiate sulla base di distinte peculiarità naturalistiche, agricole e alimentari.

L’area protetta del Delta del Po si estende lungo un territorio della superficie di 140 mila ettari di terreno, ubicata tra l’Emilia-Romagna e il Veneto, dove risiedono circa 120 mila abitanti e dove la varietà di flora e fauna tipica della zona ha costituito la spinta all’inclusione dell’area nel novero delle zone tutelate.

Il sito Alpi di Ledro e Judicaria si estende invece per un’area pari a 475 mila chilometri, delimitata dalla presenza delle Dolomiti e da tre suggestivi laghi (Ledro, Garda e Carera) che conferiscono alla zona non solo un fascino unico al mondo, ma la possibilità di sviluppare un’agricoltura eco-sostenibile.

L’Unesco ha deciso di includere l’Appenino Tosco-Emiliano per premiare una delle poche aree in Europa in grado di dar vita ad ingenti flussi turistici incentrati su un versante prettamente agricolo e gastronomico in grado di valorizzare le potenzialità di un territorio ricco di monti, colline e vallate.

“E’ la prima volta, in quarant’anni, che l’Italia ottiene un risultato così importante a livello internazionale in ambito ambientale – afferma in una nota il ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti -. L’Unesco, iscrivendo tre nuovi siti nella lista delle eccellenze naturalistiche, evidenzia la straordinaria biodiversità e ricchezza di paesaggi del nostro Paese e, al tempo stesso, riconosce la capacità delle comunità locali di saper trovare il giusto equilibrio fra uomo e natura, valorizzando l’insieme delle risorse umane, naturali, culturali, paesaggistiche e produttive presenti sul territorio”.

 

Redazione

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