Non sono passate neanche quarantotto ore dall’annuncio di Apple Music, il nuovo servizio di musica in streaming che Apple ha lanciato lunedì pomeriggio, e l’applicazione è già investigata in due stati degli USA. L’inchiesta dovrà determinare se c’è stata pressione o collaborazione con le major per ritirare materiale multimediale dalle piattaforme di streaming libero come Spotify.
Le indagini sono in corso nello stato di New York e in Connecticut: i rappresentanti legali degli stati stanno cercando di accertare violazioni legali contro l’attuale codice di condotta, che promuove la concorrenza imparziale.
Matt Mittenthal, portavoce per l’avvocato dello stato di New York, ha detto che “è importante assicurarsi che il mercato continui a essere libero dalla collusione e altre pratiche anticompetitive”.
Martedì mattina, la Universal Music Group ha confermato che collaborerà con le indagini. L’etichetta ha sostenuto che non c’è stato alcun accordo mirante a restringere la disponibilità di musica nel “freemium”, il mondo di streaming gratuito.