È già una bozza il decreto legge sul network 4G, che prevede il passaggio di banda ultralarga attraverso le infrastrutture di luce, gas, acqua e fognature, ma anche reti ferroviarie, strade e aeroporti. Da quello che si legge sul testo provvisorio, le “imprese che forniscono un’infrastruttura fisica” sono chiamate a concedere l’accesso “agli operatori di reti di comunicazione elettronica”. Agli utenti finali dovrebbero arrivare anche “contributi in forma di voucher”.
Introdurre i voucher significherebbe “implementare la banda ultralarga (velocità di almeno 30 megabyte al secondo) sull’intero territorio nazionale”. Voucher a parte, la bozza del Governo prevede anche “il credito d’imposta per gli interventi strutturali” e “l’istituzione di un fondo per il finanziamento degli investimenti” della rete 4G.
Gli operatori telefonici potranno rifiutare l’accesso se l’infastruttura a loro disposizione dovesse non essere idonea o se i costi dell’intervento dovessero essere troppo alti: potrebbe mancare lo spazio per ospitare la nuova rete, potrebbe essere messa a rischio la sicurezza e la sanità pubblica, e il rischio di gravi interferenze non è totalmente da escludere. A chi vuole opporsi, vengono messi a disposizione due mesi di tempo.