Il caso “MasterChef” finisce in tribunale. Dopo i numerosi servizi di Striscia la Notizia, nei quali il vincitore dell’ultima edizione Stefano Callegaro è stato preso di mira perché ritenuto uno chef professionista prima di partecipare al programma (che da regolamento prevede possano essere concorrenti solo dei non professionisti) adesso la società produttrice del programma, la Magnolia, ha citato in giudizio proprio Callegaro.
In una nota della Magnolia si legge che la decisione è stata presa “affinché sia accertata in maniera inequivocabile da un giudice competente la sussistenza o meno dei requisiti da parte di Callegaro per la partecipazione al programma”, scrive in una nota l’azienda, che lo scorso 10 aprile aveva annunciato indagini interne.
Magnolia precisa che dalle verifiche fatte “sulle dichiarazioni e sui documenti che Stefano Callegaro ha fornito in merito alle sue pregresse esperienze professionali, non vi è evidenza documentale di attività svolte da Callegaro riconducibili al lavoro di cuoco e, dunque, in violazione del regolamento del programma”. Tuttavia, “poichè risultano testimonianze in contraddizione – continua la società – per arrivare ad un accertamento della situazione che tuteli la credibilità del programma e gli interessi di tutti i soggetti coinvolti, Magnolia ha deciso di agire giudizialmente”.
Da parte sua invece, Striscia la Notizia commenta così la vicenda, con un post apparso sul sito del tg satirico di Antonio Ricci: “Ci sono voluti quasi tre mesi e 38 fra inchieste e interviste di Striscia la notizia, ma alla fine Magnolia si è convinta che c’era stato qualcosa di anomalo nella quarta edizione di MasterChef vinta da Stefano Callegaro. Un comunicato della casa di produzione del talent show culinario scrive: “Magnolia ha deciso di agire giudizialmente affinché sia accertata in maniera inequivocabile da un giudice competente la sussistenza o meno dei requisiti da parte di Callegaro per la partecipazione al programma”. La casa di produzione non ha mai interpellato Striscia per entrare in contatto con i numerosi chef intervistati dalla trasmissione di Antonio Ricci che avevano testimoniato sulla formazione professionale di Callegaro, ma evidentemente si è convinta che l’indagine condotta dal tg satirico di Canale 5 non poteva essere ignorata, come pure ha cercato di fare sino all’ultimo, prima negando qualsiasi irregolarità, poi tacendo e arrivando infine ad appellarsi al “giudice competente” per tutelare “la credibilità del programma e gli interessi di tutti i soggetti coinvolti”.