Sequestro di beni per un valore di circa 8 milioni di euro dal Nucleo investigativo dei Carabinieri di Palermo a Francesco Raspanti, 46 anni, arrestato nell’ambito dell’operazione “Reset”, attualmente ai domiciliari. Il provvedimento è stato emesso dalla Sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Palermo, su richiesta della Procura della Repubblica.
Secondo gli accertamenti patrimoniali, l’ingente patrimonio sarebbe stato accumulato in maniera illecita. Il sequestro riguarda anche una quota di partecipazione in una società di calcio locale. Francesco Raspanti è ritenuto dagli investigatori un esponente di spicco della mafia Bagherese. Fu arrestato nel 2014 nell’operazione Reset che portò in carcere 31 persone che imponevano il pizzo alle attività commerciali della zona. Nel corso dell’operazione antimafia Raspanti era stato arrestato con l’accusa di estorsione aggravata.
Secondo l’inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Dino Petralia sarebbe emerso che Francesco Raspanti insieme al fratello imponevano alle aziende aggiudicatarie degli appalti pubblici a Palermo per i avori del passante ferroviario e Bagheria per la realizzazione di una Chiesa e di un parcheggio pubblico, di rifornirsi di materiale edile nelle loro aziende.