“Il poliziotto, per tradizione, in Italia, è capro espiatorio di tante, troppe cose”. È insorto così Igor Gelarda, dirigente del sindacato di Polizia Consap.
“Il giovane nomade, responsabile di avere ucciso la donna filippina e ferito altre otto persone, ha dichiarato al suo avvocato di non essersi fermato per paura della polizia, perché già una volta in passato era stato picchiato dai poliziotti e temeva di prendere altre botte! E così sembrerebbe che la Polizia sia quantomeno corresponsabile della quasi strage di via Battistini!”, attacca Gelarda.
Secondo il dirigente Consap, se il giovane nomade dovesse essere stato davvero picchiato in passato “è una cosa gravissima e i colpevoli vanno puniti, ma se il ragazzo non può dimostrare quello che dice, oltre ai reati che gli verranno imputati dovrebbe anche essere aggiunta la calunnia/diffamazione della Polizia di Stato e dei poliziotti che fanno ogni giorno, con dignità il loro lavoro! Basta buttare fango su di noi, pensando di restare impuniti!”.
“Un grande plauso va alla coraggiosa madre di questi due ragazzi, che ha convinto i figli a consegnarsi, ed ha compreso che la via della legalità, anche se difficile, è l’unica percorribile. Anche in questa triste vicenda- conclude l’esponente della Consap – non chiediamo né ruspe, né pene esemplari- ma la via della legalità e una certezza della pena che serve a riprendere fiducia in questo Stato e dare più sicurezza ai cittadini italiani”.