Lo spaccio di droga era diventato un’impresa di famiglia, con tanto di “libro mastro” in cui appuntare, come nella contabilità di un’azienda modello, tutte le “entrate” e le “uscite” di stupefacente e di denaro.
È quanto hanno scoperto i carabinieri di Foggia, che hanno arrestato a Cerignola, 2 persone per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti; per altre 4 è scattato l’obbligo di firma in commissariato.
Gli arrestati sono Matteo Clemente, di 20 anni e Laura Marzocca, di 38; l’obbligo di presentazione alla polizia riguarda invece Sabina Ladogana, di 45 anni, Valentina Clemente, di 24 anni, Giuseppe Menniello, di 34 anni e Adelina Clemente, di 36 anni.
L’e indagini avevano preso avvio dall’arresto in flagranza lo scorso 22 marzo 2013, di Vincenzo Ladogana e Luigi Gentile, trovati con mezzo chilogrammo di cocaina e di tutta l’attrezzatura utilizzata per il confezionamento: bilancini di precisione, buste in cellophane e nastro adesivo e più di 4.000 euro in denaro contante.
Nel corso della perquisizione venivano rinvenuti, inoltre, tre quaderni da considerarsi dei veri e propri libri contabili,dov’era segnata tutta la movimentazione della droga che avevano acquistato e venduto, con indicazioni dettagliate del prezzo d’acquisto, dei quantitativi ceduti o in giacenza, gli acconti ricevuti, i regali effettuati come campione per l’assaggio e persino il reso ricevuto per la cocaina di scarsa qualità.
Le indagini hanno consentito di scoprire il presunto ruolo nell’organizzazione di Laura Marzocca, moglie di Vincenzo Ladogana, e della nipote Adelina Clemente, convivente di Gentile; le due sono accusate di spacciare cocaina in casa di Ladogana.
La Marzocca aveva continuato imperterrita a spacciare anche dopo l’arresto del marito, insieme al nipote, Matteo Clemente, prendendo le redini dell’impresa di famiglia, in cui agivano anche la sorella di Vincenzo Ladogana, Sabina, madre di Matteo Clemente, e le figlie della donna, Adelina e Valentina Clemente.
Matteo Clemente è accusato anche di detenzione e porto abusivo di armi da fuoco e violenza e minaccia a pubblico ufficiale, per aver colpito con una gomitata, durante un arresto, un carabiniere e per aver puntato contro i militari una pistola semiautomatica.