Si è ucciso per i problemi economici, affrontati per coronare il sogno di ridare vita all’attività dei genitori. Pierluigi Landi, 50 anni, storico gestore della tabaccheria delle Moline e presidente della Federazione Tabaccai di Bologna, è stato trovato morto nel suo negozio, nella strada omonima del centro della città. L’uomo si è sparato un colpo in testa con una pistola che deteneva regolarmente.
Prima di farlo ha telefonato alla moglie: “Non mi sento bene, vieni in negozio”, le ha detto. Poco dopo, intorno alle 11, la donna ha trovato la serranda semiabbassata e la porta chiusa, è entrata con le chiavi e ha trovato il corpo ormai senza vita del marito.
Il commerciante ha lasciato una decina di lettere scritte al computer, nelle quali si scusa con i genitori, la moglie e altri familiari, scrivendo di non riuscire più a sostenere il peso dei problemi finanziari. Un’altra lettera, scritta a mano, l’ha lasciata ai due figli, con l’indicazione di fargliela leggere quando saranno grandi. Secondo le ricostruzioni degli investigatori, molte difficoltà economiche erano cominciate dopo la decisione di allargare l’azienda: circa un anno e mezzo fa il commerciante si era spostato dalla vecchia sede in un locale di fronte, molto più grande, con l’intenzione di aprire anche un bar e ricreare il locale che un tempo avevano i genitori. Ma i debiti ed anche i permessi burocratici che non arrivavano, lo hanno spinto al suicidio.