Convalidato il fermo del 17enne fermato lunedì scorso con l’accusa di omicidio volontario, Antony H., per l’incidente avvenuto in via Mattia Battistini in cui una donna ha perso la vita. “Il gip ha convalidato il fermo e ha disposto la misura della custodia cautelare in carcere” lo ha fatto sapere Antonio Gugliotta, il suo avvocato.
Il giovane ha risposto alle domande, le sue dichiarazioni l’avvocato ha riferito che “erano in quattro sulla macchina. Ha dichiarato che guidava lui e che dietro c’erano il fratello e la sua convivente. In macchina c’era anche il padre”. Al momento risulta che gli altri due nomadi, la ragazza 17enne e il ragazzo do 19 anni, fossero sul sedile posteriore dell’auto.
Indagato per concorso in omicidio volontario il padre dei due fratelli fermati lunedì per l’incidente stradale di via Battistini, a Roma, che mercoledì scorso è costato la vita a una donna filippina, e in cui sono state ferite altre otto persone. A riferirlo ancora Gugliotta.
Più di una volta, il padre si è accusato dell’omicidio, spiegando che, quel tragico mercoledì sera, c’era lui alla guida dell’auto. Gli inquirenti, però, non starebbero dando peso alla sua versione dei fatti, apparentemente cucita da Bahto per difendere i tre giovani (Samuel ha 19 anni, Anthony e sua moglie Maddalena 17), già arrestati.
Prima cosa da capire? Se all’interno della Lancia Lybra ci fossero tre o quattro persone. Secondo le indagini sul luogo dell’incidente, al volante dovrebbe esserci stato il diciassettenne Enthony, sua moglie Maddalena era sul sedile posteriore. “Bahto potrebbe essere a piede libero a causa delle sue gravi condizioni di salute – conclude il penalista – altrimenti sarebbe indagato per autocalunnia. Sul suo corpo abbiamo notato diverse lesioni e ferite che si potrebbero ricondurre all’esplosione dell’airbag, compatibili con la dinamica dell’impatto”.