Sono arrivati a poche ore dall’apertura delle urne per le elezioni in sette regioni italiane i nomi dei candidati ritenuti “impresentabili” dalla Commissione Antimafia guidata da Rosi Bindi. Sono 16 nomi, tutti in Campania e Puglia.
Inizialmente l’elenco comprendeva 17 candidati ma nel tardo pomeriggio la Commissione Antimafia ha diramato una nota per precisare che il nominativo dell’on. Biagio Iacolare, candidato Udc a Napoli, presente nella sezione degli ‘impresentabili’ relativa ai “casi di prescrizione per reati rientranti nel codice di autoregolamentazione con giudizio ancora pendente” va cancellato. La Commissione Antimafia ha accertato che la sentenza di proscioglimento per prescrizione emessa dal Gup del Tribunale di Napoli è stata annullata senza rinvio dalla Corte suprema di Cassazione – VI Sezione penale – con pronuncia del 24.3.2015 con la formula “perché il fatto non è previsto dalla legge come reato”, con una recente sentenza di cui è stato reso noto il dispositivo ma non sono state ancora depositate le motivazioni. Non sono stati aggiornati i registri giudiziari che hanno fornito i dati alla Commissione.
Per l’esattezza i 16 candidati presenti nella lista della Bindi sono quattro in Puglia e 12 in Campania. Come appariva scontato già nei giorni scorsi, c’è anche il nome di Vincenzo De Luca, candidato presidente per il Pd in Campania. L’unico “impresentabile” per il Partito democratico.
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“Comunichiamo questi dati l’ultimo giorno – ha detto Bindi – proprio perché non vogliamo entrare nella competizione elettorale. Questo è stato un lavoro molto impegnativo, sono state vagliate circa quattro mila candidature”. “Abbiamo svolto questo lavoro in meno di un mese: la perfezione non è di questo mondo ma il lavoro fatto è stato lungo, impegnativo, scrupoloso. In Italia non esiste un casellario giudiziario nazionale ma ce ne sono circa 110. Questa è una fotografia”, ha spiegato Bindi che ha poi voluto precisare che “l’Ufficio di presidenza, allargato ai capigruppo, ha condiviso tutte le procedure nelle diverse fasi del percorso di verifica, dando pieno mandato alla presidente di concludere il lavoro”.
Ecco i nomi segnalati come impresentabili dalla Commissione parlamentare Antimafia. Casi di giudizio pendente in primo grado per reati rientranti nel codice di autoregolamentazione: Ambrosio Antonio, Passariello Luciano, Ladisa Fabio, Nappi Sergio, De Luca Vincenzo, Errico Fernando, Lonardo Alessandrina, Plaitano Francesco, Scalzone Antonio, Viscardi Raffaele. Casi di prescrizione per reati rientranti nel codice con giudizio definitivo: Elefante Domenico, Palmisano Enzo, Copertino Giovanni. Casi di assoluzione per reati rientranti nel codice con giudizio ancora pendente: Oggiano Massimiliano, Grimaldi Carmela. Casi di condanna per reati rientranti nel codice con giudizio ancora pendente: Gambino Alberico.
La comunicazione della Bindi ha scatenato polemiche inevitabili all’interno anche del Pd, a cominciare da quella lanciata dal premier Renzi: “Mai visto dibattito così autoreferenziale e lontano dalla realtà”. Al premier Matteo Renzi, colpito soprattutto sulla candidatura di De Luca in Campania, questo “dito puntato” non piace. “Sono pronto a scommettere che come tutti sanno ma nessuno ha il coraggio di dire nessuno di loro – nessuno! – verrà eletto. Sono quasi tutti espressioni di piccole liste civiche”, ha scritto nella Enews.
Interviene anche il ministro Angelino Alfano di Ncd: ”La polemica sugli impresentabili è tutta interna al Pd. Ho visto dichiarazioni di una ferocia senza precedenti dentro uno stesso partito”.
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sono pochi. sono tutti indecenti e impresentabili
Ottimo lavoro on.Bindi la trasparenza e L'onesta sono i punti cardini della democrazia.