“Ci sono segnali che indicano che anche in Italia si è avviata la ripresa“, dice il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio all’assemblea di Confindustria, “ma adesso bisogna lavorare per consolidare questi risultati. La politica deve proseguire lungo il sentiero delle riforme strutturali“, che migliorino “il contesto per fare impresa”.
Un messaggio ottimista che suona contemporaneamente come un monito: non bisogna fermarsi giusto adesso, ai primi segnali di ripresa. “Tornare alla crescita – aggiunge Mattarella – richiede uno sforzo in termini di innovazione e investimenti, terreno su cui l’Italia si colloca ancora al di sotto di altri paesi industrializzati, per adeguarsi alle nuove tecnologie, valorizzare le capacità delle persone, sostenere la competizione”.
“È necessaria una visione ambiziosa e di lungo termine per gestire il cambiamento e posizionare il nostro Paese su un sentiero virtuoso. Il confronto tra imprese, istituzioni e le associazioni come Confindustria può svolgere un ruolo importante, contribuendo al progresso del Paese”.
Importante valorizzare la capacità delle imprese italiane di competere e affermarsi sui mercati internazionali, sottolinea il capo dello Stato: “Anche le piccole e medie imprese, che hanno sofferto più di altri della lunga crisi, possiedono conoscenze e competenze capaci di farle crescere e di creare posti di lavoro di qualità, promuovendo la responsabilità sociale d’impresa per tenere adeguatamente conto degli aspetti sociali e ambientali”.
Il presidente della Repubblica ha poi ricordato la strage di piazza della Loggia, uno degli attentati più gravi degli anni di piombo, da cui sono trascorsi 41 anni. “Sono con voi, e con i cittadini di Brescia – ha scritto Mattarella – , che non dimenticheranno mai la tremenda strage del 28 maggio 1974. Quel vile attentato stroncò otto vite umane, provocò il ferimento di un centinaio di persone e produsse una ferita profonda, non solo nell’animo sconvolto dei familiari ma nell’interno corpo sociale del nostro Paese. Fu un’azione eversiva, il cui scopo era quello di destabilizzare l’ordine democratico e costituzionale. La bomba di piazza della Loggia aveva come bersaglio la convivenza, la partecipazione, la libertà politica e sindacale. Di tutto questo dobbiamo continuare a fare memoria”.