Hanno scelto di inviare una videolettera per chiedere che venga assegnato loro un magazzino confiscato da trasformare in palestra. Questo il messaggio inviato all’Agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati, alla Provincia di Palermo e al sindaco Leoluca Orlando, dagli alunni del liceo Danilo Dolci di Palermo, e che domani sarà presentato alle 11.30 nella sede di via Fichidindia dell’istituto. La stessa scuola si trova in un bene confiscato ai boss Graviano nel quartiere di Brancaccio.
“La scuola ha bisogno di interventi urgenti di manutenzione – ha detto il dirigente scolastico, Domenico Di Fatta – ogni anno la Provincia ha dovuto versare un canone di locazione all’amministrazione giudiziaria. L’auspicio è che ora una parte anche piccola della somma risparmiata dal canone sia vincolata alla manutenzione dell’edificio. Gli studenti sanno che è la legge a stabilire se vendere, affittare o liquidare i beni aziendali confiscati. Ma valutare queste ipotesi è proprio ciò che chiedono al comune, ente che subentrerà alla provincia che ha avuto assegnati i locali della scuola proprio dal prefetto Umberto Postiglione, il 7 maggio scorso. La richiesta trova riscontro anche nella nuova programmazione dei fondi europei”.
La videolettera è la tappa conclusiva di un percorso educativo antimafia avviato dalla fondazione “Progetto legalità onlus in memoria di Paolo Borsellino e di tutte le altre vittime della mafia” finanziato dal MIUR – Direzione generale dello studente tramite l’iniziativa “Più scuola meno mafia”. A lavorare con i ragazzi sono stati i professori Luigi Barbieri e Vincenzo Teresi. “Il modo migliore di far crescere Brancaccio è costruire per la propria comunità: ciò che facevano persone di cuore come Don Pino Puglisi e Giovanni Lo Porto – ha detto Giambattista Tona, presidente della Fondazione Progetto Legalità onlus – La scuola lo scorso anno ha perso un alunno, Marco Muratore, per un incidente con la moto. Mi ha colpito che la famiglia e i compagni di scuola abbiano cercato di tramutare il proprio dolore in insegnamento per la sicurezza degli altri”. La giornata conclusiva prevede anche la videotestimonianza di Alessandro Marsicano,il pasticcere che ha denunciato i suoi estorsori.