“Lamborghini porta a Sant’Agata Bolognese un minimo di 500 posti di lavoro in più, con un investimento di 700-800 milioni, che si avvicina al miliardo di euro. Non è che il primo passo”. Lo ha annunciato il premier Matteo Renzi dopo la firma dell’accordo a Palazzo Chigi, dove ha incontrato i vertici di lamborghini e Audi, assieme al ministro per lo Sviluppo economico, Federica Guidi.
Il Suv Lamborghini Urus che verrà prodotto negli stabilimenti di Sant’Agata Bolognese sarà il primo modello della Casa del Toro utilizzabile come vettura per la famiglia, un posizionamento che dovrebbe consentire di allargare enormemente la fascia dei clienti potenziali del marchio estendendola, oltre che ai clienti delle berlinette, anche ai possessori di Suv luxury di altre marche. “Nel 2018 nascerà la prima nuova auto, ma il progetto è già partito”, ha spiegato il presidente del Consiglio.
“C’è un continuo mettersi in moto per fare dell’Italia il luogo dove si producono cose straordinarie che tutto il mondo ci invidia”, ha aggiunto, dando appuntamento alle “prossime buone notizie”: “Il desiderio più forte che possiamo esprimere è che l’Italia torni a creare occasioni di lavoro come quella di oggi e l’auto è un settore che può dare una grande opportunità di sviluppo, grazie a chi investe e grazie alla passione dei lavoratori”, ha sottolineato Renzi.
“Con le istituzioni italiane, con i sindacati e con Invitalia abbiamo fatto un lungo proficuo lavoro e alla fine il pacchetto italiano è stato più competitivo e ha vinto”, ha spiegato l’amministratore e presidente delegato della Lamborghini Stephan Winkelmann a chi gli chiedeva cosa ha fatto pendere la bilancia a favore dell’investimento in Italia invece che a Bratislava. Sugli incentivi fiscali di cui godrà Lamborghini Winkelmann ha parlato di “più di 80 milioni”.
L’investimento, ha spiegato Winkelmann, sarà diluito nell’arco temporale “di tutto il ciclo di vita del modello”. L’ad di Lamborghini non ha voluto dare cifre precise ma ha parlato di un investimento di “diverse centinaia di milioni di euro. Basti pensare – ha aggiunto – che la superficie del sito di Sant’Agata passerà dagli attuali 80.000 metri quadri ai 150.000”.
“Questo accordo – secondo il ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi – è il segnale che l’Italia può fornire a chi vuole investire competenza e piattaforme produttive competitive. Si tratta di un investimento che raddoppia l’investimento attuale a Sant’Agata Bolognese e che sicuramente pone le basi per futuri sviluppi”.