La vertenza Whirlpool spacca il fronte dei sindacati. Mentre Fim, Uilm e Ugl si defilano dal tavolo a due, senza governo, convocato per giovedì 28 maggio a Firenze dalla multinazionale americana del bianco, i meccanici Cgil saranno presenti con i propri rappresentanti per proseguire la trattativa sul duro piano di ristrutturazione.
“La Fiom c’è sempre, quando non viene esclusa. Nel caso di Fiat sono loro che ci hanno escluso”, spiega un portavoce della Fiom alla Reuters, precisando però che “come ha detto Landini noi non firmiamo accordi separati”. Tocca quindi alla Fiom di Maurizio Landini svolgere un inconsueto ruolo di ‘mediatore’ con le altre organizzazioni, per ridiscutere il piano di Whirlpool che prevede, tra l’altro, la chiusura di due stabilimenti e circa 2.000 esuberi dal 2018.
Gli altri tre sindacati accusano la Fiom di puntare alla divisione e di non fare l’interesse dei lavoratori: “Invitiamo i colleghi della Fiom a non intraprendere discussioni solitarie sui modi di gestione di un piano industriale inaccettabile, poiché ciò potrebbe far credere che una parte del sindacato abbia già accettato il piano”.
Per ora, a unire la Fiom agli altri, c’è lo sciopero generale unitario del 12 giugno.