Un avvocato del Kenya ha offerto al presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, 150 capi di bestiame per sposare la sua figlia maggiore, Malia. Lo scrive un giornale del Kenya, il Paese d’origine del padre di Obama.
Felix Kiprono si dice disposto a dare 50 mucche, 70 pecore e 30 capre a Obama per realizzare il suo sogno d’amore. “Mi sono interessato a lui nel 2008”, spiega Kiprono in un’intervista con il quotidiano The Nairobian. Quell’anno, Obama ha vinto la sua prima elezione presidenziale e Malia aveva solo 10 anni. “In effetti, non sono impegnato con nessuno e ho promesso di essere fedele. Ho condiviso questo con la mia famiglia che è pronta ad aiutarmi a mettere insieme il dono matrimoniale”, ha aggiunto.
Kiprono intende presentare la sua proposta di matrimonio a Obama e si augura di incontrare il presidente americano in viaggio con la figlia per la sua prima visita ufficiale in Kenya, a luglio. La nonna paterna di Obama, che ha più di 90 anni, vive ancora a Kogelo, nel Kenya occidentale, dove hanno avuto origine diversi parenti del presidente.
Una passione vera, e folle, tanto da indurre Kiprono a mettere le mani avanti e a difendersi da eventuali accuse di essere un cacciatore di dote: “La gente può dire che vado dietro i soldi della famiglia di Obama, ma non è il caso. Il mio amore è vero”, insiste Kiprono.
Il giovane avvocato dice che intende proporre a Malia Obama di trasferirsi ad abitare su una collina nei pressi della sua città natale, e nel loro matrimonio lo champagne sarà sostituito dal “mursik”, un tipo di latte acido, bevanda tradizionale della tribù Kalenji alla quale il giovane appartiene. Kiprono ritiene che entrambi potrebbero condurre “una vita semplice”. “Insegnerò a Malia come mungere una mucca, a cuocere l’ugali (pasta di mais) e a preparare il mursik come qualsiasi donna”.
Già, come qualsiasi donna Kalenji, non come una ragazza americana e occidentale del XXI secolo.