A Cleveland, in Ohio, è stato scagionato da tutte le accuse e dichiarato non colpevole un agente bianco coinvolto nel 2012 in una sparatoria in cui morirono due afroamericani a bordo della loro auto, dopo un inseguimento. Michael Brelo rischiava 22 anni di prigione.
Un altro caso che rischia di riaccendere le tensioni tra la comunità nera e la polizia negli Stati Uniti. Il giudice ha spiegato che non avrebbe condannato Brelo senza prove sufficienti. Subito sono scattate le proteste, e gli arresti a Cleveland alla lettura del verdetto, con diverse decine di persone che si sono radunate davanti al tribunale.
Il caso sul quale il giudice si è pronunciato oggi risale a oltre due anni fa, al novembre 2012. 13 agenti di polizia scaricarono le loro pistole di ordinanza contro un’auto con bordo un uomo e una donna afroamericani sospettati di essere armati (risultò poi che non lo erano) in un inseguimento a tutta velocità.
Il mezzo fu crivellato da 137 colpi, 15 li esplose in 7,5 secondi l’agente Michael Brelo, saltato sul cofano della macchina, che puntò dritto contro i due occupanti. Brelo, 31 anni, è stato oggi completamente scagionato dalle accuse di omicidio e dichiarato innocente, sostanzialmente perché considerata la quantità di fuoco esploso durante l’inseguimento non è detto che fossero proprio i proiettili di Brelo, sebbene sparati da distanza ravvicinata, a risultare fatali. Non e’ certo oltre ogni ragionevole dubbio, ha sottolineato il giudice.
L’agente Brelo -che resta sospeso dal dipartimento di polizia di Cleveland- era stato l’unico tra i poliziotti coinvolti ad essere incriminato per l’episodio in cui erano morti Timothy Russell di 43 anni e Malissa Williams di 30.