La Procura della Repubblica di Sassari ha aperto una inchiesta per verificare se siano stati commessi reati nella gestione della verifica del virus Ebola che ha colpito l’infermiere sassarese, di 37 anni, ora ricoverato allo Spallanzani di Roma, in condizioni “stabili”.
Il fascicolo è senza indagati e ipotesi di reato e intende far luce sulle modalità della gestione del paziente. L’inchiesta si affianca a quella interna dell’Asl, avviata nei giorni scorsi, sulle procedure del paziente al suo arrivo e durante la degenza prima che venisse confermata la presenza del virus. Accertamenti sono stati avviati anche dall’Organizzazione mondiale della Sanità.
Sono ancora 19 le persone, fra medici, infermieri e tecnici, in isolamento. Anche alcuni condomini del palazzo in cui l’infermiere ha soggiornato, ospite dei suoi familiari, tra il rientro dall’Africa e il ricovero nel reparto di Malattie infettive dell’Azienda ospedaliero-universitaria di Sassari, hanno protestato per non essere stati informati della presenza nel loro edificio dell’infermiere. Lo hanno appreso solo al momento in cui sono state avviate le operazioni di decontaminazione dell’appartamento.