Il giorno della memoria dedicato a Giovanni Falcone e a Francesca Morvillo e agli uomini della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro, uccisi il 23 maggio di 23 anni fa nella strage mafiosa di Capaci, di cui oggi Palermo e numerose piazze italiane celebrano il ricordo.
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Stamattina il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha visitato l’Aula Bunker, dove si è svolto il maxiprocesso imbastito da Falcone e Borsellino e del pool antimafia. Assieme al capo dello Stato anche il presidente del Senato, Pietro Grasso, il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, il ministro della Giustizia Andrea Orlando, il procuratore nazionale antimafia Franco Roberti, il presidente della Corte dei conti Raffaele Squitieri, il vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura Giovanni Legnini, il presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati Rodolfo Maria Sabelli e la sorella del magistrato, Maria Falcone.
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18.17 – “Chi ha vissuto quei momenti, chi ha nella memoria quelle voragini, la macchina ribaltata a centinaia di metri, o chi ha nella memoria i brandelli di carne in via D’Amelio come un attentato terroristico, o chi ha nella mente il sequestro e lo scioglimento nell’acido di un bambino, il piccolo Di Matteo, non può e non deve dimenticare”, ha detto dal palco accanto all’albero Falcone, il presidente del Senato, Pietro Grasso. “Ogni anno siete sempre più numerosi e sempre più cittadini palermitani: grazie Palermo”, ha concluso l’ex magistrato.
18.15 – Anche Alitalia ha voluto ricordare Giovanni Falcone con un tweet e una foto che ritrae il giudice mentre scende dalla scaletta.
18.01 – Il presidente del Senato, Pietro Grasso, ha letto i nomi delle vittime della strage di Capaci: Giovanni Falcone, la moglie Francesca e gli agenti Rocco Dicillo, Vito Schifani e Antonio Montinaro. Alle 17.58 è stato intonato il silenzio. Sul palco montato davanti all’albero Falcone, tra gli altri anche l’amico e collega di Giovanni, il giudice Leonardo Guarnotta, oggi in pensione, ed il procuratore generale Roberto Scarpinato.
17.58 – Al via il minuto di silenzio in ricordo di Giovanni Falcone e delle altre vittime della strage.
17.44 – A sorpresa anche Ficarra e Picone sul palco allestito accanto in via Notarbartolo. I due comici e artisti siciliani stanno leggendo un brano sul “silenzio”, in ricordo delle stragi del 1992. “Tutti l’abbiamo sentito il botto. E non tutti hanno pagato”, hanno recitato i due attori palermitani.
17.35 – “Palermo non è la città della mafia, ma dell’antimafia, dell’antimafia quella vera e non parolaia”, ha detto Maria Falcone salendo sul palco”.
17.24 – Il tweet di Piero Grasso: “Siamo sotto l’albero Falcone, sarebbe bello se alle 17.58 vi uniste a noi in un minuto di silenzio”.
17.02 – Arrivato all’albero Falcone il corteo di bambini, scout e cittadini, partito da via D’Amelio per ricordare la strage di Capaci. Si è così ricongiunto all’altro serpentone partito dall’aula bunker del carcere Ucciardone.
16.56 – Migliaia tra studenti italiani e stranieri, scout, associazioni e forze dell’ordine stanno raggiungendo l’albero Falcone – davanti al palazzo dove abitava il magistrato, in via Notarbartolo – ai piedi del quale si unirà il corteo partito da via D’Amelio.
16.51 – Numerosi i lenzuoli bianchi appesi alle finestre dei palazzi o stesi al passaggio del corteo, in ricordo agli attentati del 1992, e tante le stampe della celebre foto che ritrae sorridenti, insieme, i giudici Falcone e Borsellino. In testa alla manifestazione il gonfalone del Comune di Palermo, ai lati decine di scout e molti giovani con le bandiere di “Libera” e vessilli della Cgil.
16.29 – Il corteo ha tributato un omaggio a Tania Valguarnera, la ragazza di 29 anni che domenica scorsa è stata travolta e uccisa da un pirata della strada in via Libertà nel centro di Palermo. Giunto sul luogo dell’incidente, è scattato un lungo applauso.
16.05 – Partito da via D’Amelio, a Palermo, uno dei due cortei che raggiungeranno “l’albero Falcone”: alle 17.58 la Polizia suonerà il silenzio, nell’attimo esatto in cui avvenne l’esplosione nell’autostrada di Capaci il 23 maggio 1992. Il secondo corteo arriverà dall’Aula Bunker fino in via Notarbartolo. Sfilano gli studenti delle scuole di Campofranco, Cerda, Mussomeli, Francoforte di Sicilia, Caltanissetta, Montallegro, Gibellina e Barcellona Pozzo di Gotto e tante altre delle varie province; dalle elementari ai licei, ma ci sono anche gli scout e i ragazzi di AddioPizzo. Si tratta di un vero e proprio “fiume£ di circa 3 mila ragazzi con tanti palloncini verdi bianchi e rossi. Tanti gli striscioni e gli slogan contro la mafia: “Riprendiamoci i nostri sogni”, “viva la legalità, “chi non ricorda il passato è destinato a riviverlo”, “se la gioventù le negherà il consenso anche la misteriosa mafia svanirà”.
15.30 – Il presidente del Senato, Pietro Grasso, e il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, hanno deposto una corona di fiori davanti alla lapide che ricorda gli agenti di scorta uccisi nelle stragi del 1992. La cerimonia si è svolta all’interno del Reparto scorte della caserma Lungaro, a Palermo. Oltre a Grasso e Alfano, erano presenti, tra gli altri, il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, il questore Guido Longo, il prefetto Francesca Cannizzo, il capo della polizia, prefetto Alessandro Pansa, il capo del Dap, Santi Consolo, il pm Vittorio Teresi, e i vertici delle forze dell’ordine. Subito dopo e’ stato suonato il silenzio militare.
14.00 – Il ministro dell’Interno Angelino Alfano ha deposto una corona alla stele dedicata a Falcone sul luogo della strage di Capaci. Subito dopo ha pranzato con i poliziotti nella mensa della caserma Lungaro di Palermo. Al termine, accompagnato dal Capo della Polizia Alessandro Pansa e dal questore di Palermo Guido Longo, ha fatto visita ad alcuni reparti della caserma, tra cui il reparto cinofilo.
“Sono degli eroi italiani e siciliani – ha detto Alfano – sia Giovanni Falcone che la compagna Francesca Morvillo così come i nostri agenti Rocco Dicillo, Antonio Montinaro e Vito Schifani, ragazzi che hanno perso la vita indossando una divisa, accettando questo peso e questo rischio. Oggi siamo qui per ricordare la loro morte dicendo che l’indignazione, la rabbia, anche la frustrazione di tanti siciliani onesti si è tradotta in leggi, in misure repressive violentissime nei confronti dei mafiosi e di chi ha ammazzato questi ragazzi, Chi ha ammazzato è in galera, i loro beni sono stati sequestrati, confiscati grazie a queste nostre leggi. La Sicilia è più forte ed è più forte anche grazie a loro tutta l’Italia”.