Chi guiderà la rinascita milanista il prossimo anno? È la domanda che tutti, dai tifosi rossoneri agli addetti ai lavori, si pongono senza trovare risposte. Le certezze sono poche, tanti invece i dubbi. L’unico punto fermo, e non potrebbe essere altrimenti, rimarrà sempre Silvio Berlusconi.

Nonostante le trattative per la cessione del club proseguano a buon ritmo, Berlusconi continua a lavorare in prima persona per allestire una squadra più competitiva: dalla panchina alla rosa.

Dato per certo per l’addio di Pippo Inzaghi, il nome di Carlo Ancelotti comincia a circolare con insistenza negli ambienti rossoneri. Il tecnico di Reggiolo sembra essere la prima scelta dell’ex Cavaliere, ma le difficoltà ovviamente sono tante.

Se da un lato Ancelotti sembra aver rotto definitivamente con il Real, il suo ingaggio da quasi 8 milioni annui rappresenta un ostacolo serissimo per le casse rossonere. Come fare?

La soluzione elaborata da Galliani è chiara: tagliare i costi. In primis quelli legati agli ingaggi di Inzaghi e Seedorf, in questo caso raggiungere i 9 milioni lordi necessari per “Carletto” sarebbe senz’altro più semplice.

Poi, ovviamente, eliminare dall’organico voci di spesa importanti. Troppo spesso, negli ultimi anni, il Milan ha gestito il mercato guardando più al marketing che non alle necessità tecniche. Adesso la musica cambierà ed il “maestro” che orchestrerà questa piccola rivoluzione rossonera dovrebbe essere proprio Ancelotti.