Felice Belloli è stato ‘detronizzato’: il suo mandato da presidente della Lega nazionale dilettanti si è chiuso con la decisione del consiglio di Lega, che ha votato all’unanimità la sfiducia. Dopo aver provato a tenersi stretto il posto in poltrona, opponendosi di fronte alla richiesta di rassegnare le dimissioni, Belloli è stato costretto ad arrendersi al verdetto, giunto dopo appena due ore di consiglio.
L’ormai ex capo dei dilettanti ha pagato a caro prezzo l’insulto sessista (“Basta! Non si può sempre pensare di dare soldi a queste quattro lesbiche”) che gli è stato attribuito in occasione del consiglio di dipartimento calcio femminile del 5 marzo e che cinque testimoni sono pronti a confermare davanti alla Procura Federale.
A confermare la caduta di Belloli, invece, ci ha pensato Antonio Cosentino, vicepresidente vicario della Lega Nazionale Dilettanti: “Al momento ha accettato queste indicazioni e tra qualche giorno dovrebbe dare le dimissioni”, assicura dopo essere stato proprio lui a comunicargli la decisione presa dal consiglio direttivo della Lega.
“Rischio commissariamento? Penso si dimetterà tra domani e dopodomani – aggiunge Cosentino – per far proseguire la Lega, ma che in caso negativo proseguirà comunque con un commissariamento”.
Sull’ipotesi di dimissioni del prossimo presidente, nel caso Belloli venisse assolto dalla giustizia sportiva, invece: “L’ha chiesto un consigliere – chiarisce Cosentino – poi bisogna vedere se quando qualcuno sarà eletto si dimetterà. In Italia non si dimette nessuno”.