“Tornare dall’esilio educativo”, questo l’appello che Papa Francesco ha indirizzato a tutti i genitori, in primis a quelli separati, in occasione della consueta udienza generale di San Pietro. Davanti a quasi 40 mila fedeli, il Santo Padre ha chiesto che “i figli non siano costretti a portare il peso della separazione. È difficile, ma potete farcela”.
È l’ora “che i padri e le madri ritornino dal loro esilio riassumendo pienamente il loro ruolo educativo. Anche se è difficile educare quando si vedono i figli solo la sera senza esasperarli”. Insomma, ci vuole “saggezza ed equilibrio” per svolgere un compito che risulta “ancora più difficile per i genitori separati che sono appesantiti da questa condizione; poverini hanno avuto difficoltà, si sono separati e tante volte il figlio è preso come ostaggio”.
“Il papà gli parla male della mamma e la mamma gli parla male del papà, e si fa tanto male. Dirò a voi che vivete matrimoni separati – ha aggiunto a braccio – mai, mai, mai, prendere il figlio come ostaggio , voi siete separati per tante difficoltà e motivi, la vita vi ha dato questa prova. Ma che i figli non siano quelli che portano il peso di questa separazione”.
Papa Francesco insiste sul punto: “Che i figli crescano sentendo che la mamma parla bene del papà anche se non sono più insieme, e che papà parla bene della mamma. Questo è molto importante e molto difficile, ma potete farcela. Speriamo che il Signore ci dia questa grazia di non autoesiliarci nella educazione di figli e questo soltanto lo può fare l’amore, la tenerezza e la pazienza”.
Infine l’appello contro le persecuzioni dei cristiani. A Pentecoste ci sarà una veglia indetta dalla Cei: “Accresca la consapevolezza che la libertà religiosa è un diritto umano inalienabile, aumenti la sensibilizzazione – conclude Papa Francesco – sul dramma dei cristiani perseguitati nel nostro tempo, e che si ponga fine a questo inaccettabile crimine”.